Israele, Europei Under 21 al via

Il fischio d’inizio domani pomeriggio con l’incontro tra i padroni di casa e la Norvegia. A seguire un grande classico: Italia versus Inghilterra. Dopo mesi di attesa, messi alle spalle gli ultimi penosi tentativi di boicottaggio, Israele e il popolo del calcio si preparano a vivere le emozioni della fase finale dell’Europeo under 21, il più importante evento sportivo mai organizzato nella regione.
A sfidarsi, tra gli altri, alcuni campioncini in rampa di lancio già protagonisti con le casacche di Barcellona, Manchester United, Bayern Monaco.
Aggueritissima la squadra azzurra, forte del valore tecnico di Florenzi, Insigne e compagnia calciante. “Siamo qua per arrivare in fondo”, è la promessa dell’attaccante partenopeo. Anche Israele, pur con una tradizione di gran lunga meno significativa rispetto alle altre compagini qualificatesi alla Final Eight, vuol dire la sua. Non fosse altro per il tanto celebrato fattore campo e perché, almeno a livello di Under, è da alcuni anni più competitiva di quanto sarebbe lecito aspettarsi.
Ma la partita, ed è facilmente intuibile, non si disputa soltanto sul fazzoletto verde. In gioco c’è l’immagine stessa di un paese, Israele, spesso al centro dell’attenzione mediatica con una connotazione negativa. Gli Europei, ha sottolineato il numero uno della Federazione Avi Luzon, rappresentano un’occasione straordinaria per veicolare, grazie al carattere globale dell’evento (centinaia i giornalisti da tutto il mondo che si sono accreditati), un’idea di paese lontana anni luce dalle stereotipie. Un paese giovane, vivace, dinamico. Un laboratorio di multiculturalità (prova ne è l’incredibile mosaico di identità e religioni dell’undici israeliano) che non ha eguali nel mondo.
A raggiungere la compagine azzurra, accolta nelle scorse ore da Shimon Peres e da altri leader istituzionali, un messaggio inviato personalmente a ciascun atleta dal presidente del Maccabi Italia e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Vittorio Pavoncello. “Cari ragazzi – scrive Pavoncello – sono certo che sarete un fantastico ambasciatore per l’Italia in Israele e contribuirete, una volta tornati a casa, a mantenere stretti  i legami tra i due paesi. Tornerete dopo aver vissuto un’esperienza che vi rimarrà dentro tutta la vita. Respirerete la sacralità e la spiritualità di luoghi unici al mondo, come Gerusalemme. Vedrete come in Israele convivano persone di etnie e religioni diverse, senza alcuna differenza tra loro. Vivrete, non solo una bellissima esperienza sportiva, ma molto, molto di più”.
a.s – twitter @asmulevichmoked
(4 giugno 2013)