Qòrach…

Data la sua formazione e la sua posizione, Qòrach era una persona intelligente e consapevole. È quindi strano che abbia scelto una strada che lo ha condotto ad una fine così miseranda. Un midràsh sostiene che Qòrach ha sbagliato, perché “ha visto la mucca rossa”. Che cosa ci vuol dire questo strano midràsh? I Maestri affermano che dalla Torà si può ricavare che il popolo d’Israele non ha sentito tutti i Dieci Comandamenti direttamente da D.o: al sentire la Sua voce, tutti sono svenuti, e solo Moshè ha sentito dal secondo comandamento in poi; ciò si è manifestato utile quando il popolo ha commesso il peccato del vitello d’oro, perché Moshè ha potuto perorare la causa del popolo ebraico dicendo a D.o che il popolo non era responsabile, non avendo sentito direttamente il divieto dell’idolatria. Quando poi è stata data la mitzwà della mucca rossa, come affermano i nostri Maestri, Qòrach imparò che essa aveva a che fare anche con la purificazione dalla colpa del vitello d’oro (v. il commento di Rashì sulla Parashà di Chuqqàth), e pensò che non fosse più necessario sostenere che il popolo era inconsapevole del divieto dell’idolatria. Perciò pretese parità di livello fra i Leviti (che non si erano macchiati di idolatria) e tutti gli altri: “Tutta la congrega è di persone sante!”. La realtà è che l’idolatria non scompare senza conseguenze: chi pone qualsiasi persona o cosa o pensiero al posto di Ha-Qadòsh Barùkh Hu’, anche se fa Teshuvà, deve stare estremamente attento a non ricadere nell’errore, perché quando ci si convince che ciò che ci insegna D.o non è poi così importante siamo comunque portati a sostituire il nostro pensiero al Suo, anche quando decidiamo di identificarci col Suo. In pratica, qualunque forma di superbia del nostro pensiero è idolatria, è un mettere se stessi più in alto di chiunque altro; ed in base al noto principio secondo il quale gli effetti di un peccato sono in relazione al peccato medesimo, la conseguenza può essere solo una caduta al livello più basso, addirittura (come avvenne per Qòrach) sotto il livello degli altri.

Elia Richetti, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana

(6 giugno 2013)