Torino – Passa il Bilancio, restano le divisioni

Larga partecipazione degli iscritti e vivace dialettica hanno caratterizzato l’assemblea della Comunità ebraica di Torino, che si è conclusa con l’approvazione del bilancio consuntivo 2012. Tra i punti all’ordine del giorno le scelte strategiche relative all’individuazione di un nuovo rabbino capo in grado di assumere il magistero dopo che, il prossimo 30 giugno, rav Eliahu Birnbaum decadrà dall’incarico. Il dibattito, protrattosi a lungo, ha evidenziato come le tensioni tra diverse anime e correnti della Comunità siano ancora oggi lontane dal dirsi risolte lasciando comunque intravedere alcune possibili vie d’uscita.
Molti gli interrogativi, molte i punti critici emersi fra i numerosi interventi tenuti dagli iscritti. In sala era presente lo stesso rav Birnbaum, che non è intervenuto. “Il nuovo rabbino capo – ha affermato il presidente della Comunità Beppe Segre – dovrà dare un’impronta alla nostra Comunità auspicalmente per molti anni. Non è una scelta da compiere alla leggera, e la fretta è spesso cattiva consigliera. E se ciò vale sempre, tanto più vale per Torino dove, al termine dei tre anni di permanenza di rav Birnbaum, ancora è fortissima la spaccatura che attraversa il tessuto della comunità, come ebbe anche a rilevare una mozione approvata a grande maggioranza nell’assemblea comunitaria dello scorso dicembre”.
In previsione della cessazione del contratto del rav e della possibile vacanza della cattedra, Segre ha invitato gli iscritti a mantenere la calma. “È già accaduto in passato – ha detto – e nella Comunità ci sono le forze sufficienti per associare la regolarità dei servizi e delle attività culturali. Una possibilità che comunque si potrà poi più avanti anche prevedere, se ne verrà avvertita la necessità, è l’attribuzione, a norma di Statuto, ad altro rabbino delle competenze statutarie del rabbino capo”. Una lettura che non tutti hanno condiviso. Tra gli altri l’ex presidente della Comunità Tullio Levi, che ha rilevato con toni critici come dal Consiglio sia stata manifestata “inadeguatezza” e “scarsa considerazione” nei confronti di chi, in questi mesi, ha proposto un’idea di futuro diversa. In alcune affermazioni di chi attualmente governa la Comunità, Levi ha inoltre visto l’intento di restituire l’incarico all’ex rabbino capo rav Alberto Somekh. Un’ipotesi che sia Segre che l’assessore al culto Giulio Tedeschi hanno categoricamente smentito. In questa ottica, nel corso della riunione, è stata data lettura di una petizione firmata da 168 iscritti, tra cui lo stesso Levi, in cui si prende atto, “con vivo rammarico”, che al momento non è stata individuata “alcuna soluzione al problema della successione a rav Birnbaum con un rabbino capo che garantisca una presenza costante in Comunità” e in cui si chiede al Consiglio di prorogare l’incarico allo stesso “per il tempo necessario all’individuazione di una personalità dotata di adeguate qualità, che gli succeda nella carica di rabbino capo”. L’assemblea si è conclusa lasciando molti problemi aperti con l’approvazione, a larga maggioranza, del bilancio consuntivo per il 2012. Rinviata a un prossimo incontro la discussione relativa all’assetto della casa di riposo.

(7 giugno 2013)