…giustizia

Genova: una signora di ottant’anni viene scoperta a rubare in un supermercato della Coop, due pacchi di biscotti, una confezione di carne, una bottiglietta di liquore. Il supermercato la denuncia e la signora viene condannata per furto a due mesi e venti giorni di prigione. I furti per fame aumentano, e bisognava dare un segnale, sembra. Altrimenti non si capisce perché, in un paese dove rubare è uno sport nazionale e dove più i furti sono in grande meno sono puniti, un furto del valore forse di venti euro richieda le spese di un processo. Una cosa però possiamo fare: boicottare il supermercato in questione. Che nessuno vada a spendere i propri soldi in un negozio così privo di senso di solidarietà e di umanità. Che il direttore del supermercato e i suoi datori di lavoro possano toccare con mano se gli conveniva di più mettere in conto alcuni piccoli furti per fame o veder dimezzare i loro clienti. Se non conveniva loro, in questa circostanza, regalare la merce rubata alla signora e magari farsi un po’ di pubblicità invece che denunciarla e apparire duri e insensibili alle disgrazie altrui. Inoltre, suggerisco qualche controllo extra della finanza ai conti del supermercato e magari dell’agenzia delle entrate alla dichiarazione dei redditi del direttore stesso. Solo per un controllo, per essere sicuri che persone così attente alla lettera della legge lo siano sempre e non solo nei confronti degli altri.

Anna Foa, storica

(17 giugno 2013)