Qui Firenze – Mercati e valori, quale energia per il futuro

“L’energia è luce. Ma è anche quanto di più strutturalmente strategico si possa immaginare oggi nell’esistenza quotidiana”. Si apre parlando di energia il seminario Mercati e valori organizzato dalla redazione del Portale dell’ebraismo italiano www.moked.it e di Pagine Ebraiche, in collaborazione con la Comunità ebraica di Firenze, per discutere di economia, etica, mercato del lavoro e prospettive sulla crisi e oltre la crisi. Protagonista, la professoressa Valeria Termini, componente dell’Autorità nazionale per l’energia elettrica e il gas, portatrice di una riflessione sulla centralità dell’energia nella storia umana, ricordando anche quei primi versi della Torah con cui si descrive la Creazione, la separazione della luce dalle tenebre, ma anche domandandosi quale ruolo le fonti e le politiche energetiche occupino nell’economia e nella società contemporanea. “Negli ultimi anni, a partire dal 2009, abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione energetica, grazie alla scoperta di nuove tecniche estrattive che hanno consentito di accedere a immense riserve di gas – ha spiegato Termini – Questo sta completamente cambiando gli equilibri mondiali, prima di tutto a livello geopolitico, perché per la prima volta nella storia, gli Stati Uniti sono divenuti potenzialmente indipendenti, e dunque, quella che è sempre stata una priorità strategica, la tutela dei propri interessi nei paesi in grado di garantire l’approvvigionamento, sta lentamente scemando”.

Tante le implicazioni della trasformazione degli equilibri, anche a livello europeo e italiano. La potenzialità ma anche gli elementi critici dell’impegno verso le energie rinnovabili, in un contesto in cui il Vecchio Continente si è tra l’altro tradizionalmente posto come l’attore leader e più sensibile al tema dell’inquinamento e del surriscaldamento globale, hanno costituito un ulteriore spunto di approfondimento. “Ricordiamo che il Protocollo di Kyoto scadrà il prossimo anno e che non esiste la chiara percezione di come procedere, con i paesi in via di sviluppo che non sono disponibili a occuparsi della riduzione delle proprie emissioni di anidride carbonica senza un analogo e preventivo impegno di tutte le economie occidentali, e con gli Stati Uniti che invece ad oggi non hanno mai accettato di dare la propria adesione” ha sottolineato la professoressa.

Di grande interesse infine l’analisi delle opportunità aperte dalla scoperta e dallo sfruttamento dei giacimenti di gas israeliano per i rapporti tra Europa e Stato ebraico, in un momento in cui tra le priorità della UE si pone sempre più forte la diversificazione delle fonti energetiche e dei paesi di approvvigionamento.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(18 giugno 2013)