Qui Firenze – Mercati e valori a confronto. Informazione, giornalisti, responsabilità

C’è quello che accade nell’economia, nella finanza, nelle grandi aziende. Poi c’è il modo in cui gli avvenimenti arrivano ai cittadini, all’opinione pubblica, con tutte le dinamiche che questo comporta. Quale il ruolo dell’informazione? Quali le responsabilità? Domande che hanno rappresentato uno dei fili conduttori del seminario Mercati e valori organizzato dalla redazione di Pagine Ebraiche e del Portale dell’ebraismo Moked in collaborazione con la Comunità ebraica di Firenze e che sono state approfondite in modo particolare nella sessione “Economia e informazione: quale ruolo per i giornalisti”. Un’occasione di riflettere su come la crisi ha cambiato il modo in cui i giornali trattano i temi economici: economia politica, andamento di mutui e titoli di stato, fiscalità, ossia quegli argomenti che hanno una forte influenza su ciò che avviene nella vita degli italiani, conquistano sempre più spesso le prime pagine, senza però una parallela attenzione ad altri risvolti. Con la consapevolezza però di svolgere e di avere la potenzialità di svolgere una funzione fondamentale: non soltanto fornire notizie, ma andare oltre, per svelare ciò che c’è al di sotto. Tra gli interventi raccolti nel corso della giornata quello del giornalista del Corriere della Sera Sergio Bocconi, di Edmondo Rho di Panorama e di Alessandro Marzo Magno, autore de “L’invenzione dei soldi” (Garzanti) e collaboratore de Linkiesta. Proprio questi ultimi due, sono stati protagonisti in apertura di Balagan Cafè, incontro serale per la cittadinanza organizzato dalla Comunità ebraica di Firenze ogni giovedì nei giardini della sinagoga: a seguire il concerto in ricordo di Ruth Pardo e Lara D’Angelo con musiche di Franz Joseph Haydn e Ludwig Van Beethoven.
“Etica, mercati, valori: i tre termini del titolo sembrerebbero, a prima vista, in contraddizione tra di loro: appartengono a sfere diverse dell’agire umano, quello dei numeri e del profitto da un lato, quello dei sentimenti, della morale e delle persone gli altri. Eppure ragionare in termini complessi deve essere una priorità, perché il mercato senza cuore, fine a se stesso, genera non ricchezza ma aridità e disparità internazionali, una sorta di ‘spread dell’anima’ prima che dei numeri” il saluto del sindaco di Firenze Matteo Renzi per l’iniziativa. Partendo dagli spunti offerti dal dossier Mercati e valori pubblicato sul numero di Pagine Ebraiche di giugno e dall’esperienza del Festival economia di Trento, il confronto ha rappresentato un’opportunità per ragionare sulla difficoltà dell’informazione economica, che è caratterizzata da un elevato livello di complessità e che spesso non sfugge alle logiche del mercato, per cui si scrive ciò che sembra maggiormente interessare i lettori, ma con alcune note di ottimismo: la consapevolezza di poter fare la differenza attraverso un’assunzione di responsabilità nell’approfondimento delle notizie, “con l’ottimismo della volontà” come ha indicato Rho, o di raccogliere spunti di riflessione da ciò che insegnano le esperienze del passato o le realtà meno conosciute del presente, secondo quanto ha raccontato Marzo Magno.
Non soltanto informazione al centro dei lavori del seminario. Il ruolo dell’istruzione e in particolare dello studio universitario è stato approfondito nel corso di un incontro con il professor Michael Segre, ordinario dell’Università di Chieti e autore del libro “L’Università aperta e i suoi nemici” (Carabba).
“Oggi tanti, troppi studenti italiani, ma non solo, entrano all’università con premesse sbagliate, illudendosi di ottenere qualcosa che non otterranno. Bisognerebbe essere più diretti nello spiegare per esempio che, se certe facoltà sono professionalizzanti, altre non lo sono” ha spiegato Segre.
Gli spunti offerti dalla tradizione ebraica hanno costituito la premessa dell’intervento di Remy Cohen, consulente e docente della SDA Bocconi, che ha parlato di infrastrutture e investimenti pubblici, ricordando uno dei primi esempi storici di opera pubblica si ritrova nella costruzione del Mishkan, il tabernacolo per custodire le Tavole della Legge. “Nella Torah vengono descritti minuziosamente non solo i dettagli della realizzazione, ma anche il modo in cui il popolo viene tassato per garantirne il finanziamento, con quali premesse, e in quale modalità vengono utilizzate le risorse – ha sottolineato Cohen – Tanti di quei principi possono esserci utili ancora oggi”.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(21 giugno 2013)