Israele – Servizio militare per tutti I haredim metteranno la divisa

Con 14 voti a favore e quattro astenuti, il Consiglio dei ministri israeliano ha approvato l’abolizione delle esenzioni a favore degli studenti delle yeshivot haredi dall’arruolamento nell’esercito. Se la proposta di legge, denominata Peri come il capo della Commissione appositamente incaricata, verrà confermata nella forma attuale dalla Commissione per gli Affari legislativi e poi dalla Knesset, i giovani haredim (si stima siano circa 8mila quelli che ogni anno raggiungono la maggiore età), dovranno arruolarsi nell’esercito o prestare servizio civile per due anni (tre anni la normale durata della leva), con la possibilità di rimandare il momento fino ai 21 anni (attualmente sono circa 3500 i haredim che servono su base volontaria). Garantite comunque 1800 esenzioni agli studenti più meritevoli. Previsto inoltre un meccanismo di implementazione improntato a forte gradualità: chiunque avrà più di 22 nel giorno in cui la legge entrerà in vigore, manterrà l’esenzione, i giovani fra i 18 e i 21 potranno posticipare il servizio fino ai 24 anni e poi riceverne l’esenzione definitiva. Inoltre gli studenti che scelgono di frequentare una yeshivat hesder, che combina nel proprio programma gli studi religiosi e il militare, serviranno solo 17 mesi. A partire dal 2017 tuttavia i haredim che rifiuteranno di prestare servizio militare (o civile) saranno soggetti alle sanzioni penali previste dalla Law for the Security Services, come già avviene per gli altri cittadini israeliani. Contrario a quest’ultima previsione il ministro Uri Ariel di Habayit Hayehudi, che si è per questa ragione astenuto insieme ai rappresentanti di Yisrael Beytenu, che non hanno invece approvato la scelta del resto dell’esecutivo di eliminare dalla proposta l’obbligo di servizio militare o civile anche per i cittadini arabo-israeliani, inizialmente inserita.

Il ministro degli Interni Gideon Sa’ar ha criticato invece la scelta di estendere il periodo di leva per le donne da 24 a 28 mesi sostenendo che aumenterà il divario tra coloro che servono e il numero sempre maggiore di donne che invece ottengono l’esenzione per motivi religiosi.

Anche il procuratore generale dello Stato Yehuda Weinstein ha espresso riserve circa l’effettivo rispetto del principio di uguaglianza della proposta di legge, che mantiene comunque meccanismi che favoriscono i haredim rispetto al resto della popolazione. Tuttavia Weinstein, nell’approvare la proposta, ha espresso l’auspicio che queste siano corrette entro il 2017, quando terminerà il periodo di transizione dopo l’entrata in vigore.

Molto dura la reazione dei partiti haredim, e in particolare dei deputati di Yahadut HaTorah.

“Dopo 65 anni presentiamo oggi una legge che garantirà una migliore equità nella condivisione del fardello” ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu al termine, riconoscendo anche che c’è ancora tanta strada da percorrere, in molte direzioni, perché il processo sia completo.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(9 luglio 2013)