Maestri…

Circa 20 anni fa ho avuto modo di frequentare, per alcune notti del mese di Elùl, le Selichòt condotte dal Rav Ovadià Yosèf z.l, precedute da una sua lezione, in un Bet Hakeneset nel quartiere dei Bukharim a Yerushalaim. L’atmosfera era particolarmente suggestiva. I suoi tanti discepoli si affrettavano a servirgli tazze di te caldo che lui sorseggiava molto lentamente. Un particolare che mi è rimasto molto impresso e che mi ha aiutato a capire meglio il significato di quell’insegnamento rabbinico per il quale il valore di una persona si riconosce nel momento della sua ira, kaasò, della sua tasca, (dalla attitudine di una persona a mettersi le mani in tasca per aiutare il prossimo) kisò, e dal suo bicchiere (da come una persona beve), kosò. C’e chi trangugia come Esàv e chi invece sa sorseggiare come ci insegna la nostra matriarca Rivkà.

Roberto Della Rocca, rabbino

(8 ottobre 2013)