Voci a confronto
“Priebke è il residuo di un passato tragico, il più tragico nella storia dell’umanità, un baratro in cui è precipitata l’Europa. La verità è che questi provocatori ci impediscono di parlare dei valori dell’ebraismo che non possono essere soltanto richiamati per episodi di cronaca nera o per inutili provocazioni. Noi abbiamo il compito di raccontare la vita degli ebrei italiani e non di occuparci di sconfitti dalla storia, negazionisti e neofascisti”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nell’intervista rilasciata a Repubblica dopo l’ennesima provocazione del legale di Priebke, Paolo Giachini, che aveva detto di non essersi fatto mettere i piedi in testa “né dalle autorità né dalla Comunità ebraica”. Provocazione alla quale era seguito un durissimo comunicato in cui si ricordava come le istanze dell’UCEI siano state pienamente accolte e come vane siano le illusioni di Giachini e di chi ha “malsane smanie di protagonismo”.
“Non ci siamo mai opposti alla sepoltura di Priebke, purché non avvenisse sul suolo italiano e non diventasse un luogo di pellegrinaggio. E non permetteremo che lo diventi, afferma il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, protagonista in queste ore del Viaggio della Memoria a Cracovia e Auschwitz Birkenau organizzato assieme a Roma Capitale (Corriere, tra gli altri).
All’Unità l’ex presidente UCEI Amos Luzzatto ricorda che coltivare la Memoria significa impegnarsi “a non far trasformare coloro che erano state vittime, reali e potenziali, di una persecuzione spietata, in persecutori, i persecutori in vittime innocenti”.
Lunga intervista al Tempo per il prefetto di Roma Alfonso Pecoraro. Nel merito della vicenda parla di “accanimento incredibile su una salma”. È giusto non dimenticare quello che è successo e quello che ha fatto questa persona in vita, prosegue, “ma una volta che è morto, basta…”.
Salgono a 17 gli indagati nell’inchiesta sui presunti abusi edilizi compiuti per trasformare la vecchia casa di riposo ebraica di Roma nell’albergo a cinque stelle The First Art Luxory Hotel. L’immobile è di proprietà della Comunità ebraica (Corriere Roma).
Legge contro il negazionismo: sul Corriere, rispondendo a un lettore, Sergio Romano esprime le sue perplessità.
Molte le notizie da Israele sui giornali italiani: su Repubblica un quadro sulle elezioni municipali a Gerusalemme; il Corriere racconta Karnit Flug, prima donna al vertice della Banca d’Israele; sulla Stampa l’incredibile vicenda con protagonisti i familiari di Mohamed Helmy, primo Giusto tra le Nazioni arabo, che hanno rifiutato il riconoscimento dello Yad Vashem.
(21 ottobre 2013)