Musica – Celebrare Verdi a Gerusalemme
In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, la Hevrat Yehude Italia, associazione che rappresenta la comunità degli italiani in Israele, ha organizzato, con la collaborazione della Società Dante Alighieri, dell’Istituto italiano di Cultura e dell’Ambasciata italiana in Israele, una serie di appuntamenti dedicati al grande compositore. Da ricordare, tra le altre cose, una serie di conferenze che si terranno stasera Gerusalemme e un concerto di musiche verdiane la prossima settimana. Da ricordare, tra le altre cose, una serie di conferenze che si terranno stasera Gerusalemme e un concerto di musiche verdiane la prossima settimana.
“L’Opera di Verdi dal Risorgimento alla lotta di classe” il tema dell’intervento del musicologo dell’Università ebraica di Gerusalemme Jehoash Hirshberg, “Il mondo ebraico intorno a Verdi” il contributo di Andreina Contessa, curatrice del Museo di Arte italiana U. Nahon (che ospita le iniziative), “Nabucco, una grandiosa opera religiosa – Di quale religione?” di Massimo Torrefranca, studioso dell’IDC di Herzlyia. In programma anche una visita alla sinagoga Hatzvi Israel, che ospita gli arredi della sinagoga di Busseto, città natale di Giuseppe Verdi.
L’idea di celebrare il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi alla Hevrat Yehudé Italia è venuta a seguito della gentile offerta della direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Carmela Callea, di portare al Museo di Arte Ebraica Italiana U.Nahon la Mostra del Maestro Daniel Schinasi, “Daniel Schinasi brinda ai 200 anni di Verdi” , già esposta all’Opera di Tel Aviv.
Abbiamo accettato pensando di accompagnare la mostra con una serie di eventi atti a illustrare il contesto storico, culturale, geografico nel quale visse e operò il grande compositore, con particolare riferimento alle comunità ebraiche locali del tempo.
In questa ottica viene proposta la testimonianza di un discendente della famiglia Levi di Busseto, cui apparteneva Gioacchino, pittore e scrittore, che decorò il teatro locale nonché il soffitto della Sinagoga, i cui arredi dagli anni 60 si trovano presso l’Oratorio di Hoveve Zion, a Gerusalemme, così come alla Knesset si può ammirare l’aron ha-kodesh di Soragna. Sul piano musicale, è parso interessante interrogarsi sulla contaminazione della musica operistica sulla hazanùt del tempo”.
Cecilia Nizza, Hevrat Yehudé Italia
(24 ottobre 2013)