Qui Milano – I ricordi di Avigdor

kahalaniSono trascorsi esattamente quarant’anni dalla guerra del Kippur, da quell’attacco improvviso che colse di sorpresa Israele durante la celebrazione del giorno più sacro. Una ricorrenza che a Milano è stata celebrata in modo speciale, grazie alla presenza di un grande, grandissimo protagonista di quel conflitto, il generale Avigdor Kahalani, all’epoca ventinovenne tenente colonnello, che fu poi anche parlamentare per il partito laburista dal 1992 al 1996, e ministro della Sicurezza nell’amministrazione guidata da Benjamin Netanyahu dal 1996 al 1999.
A introdurlo, la giornalista ed ex parlamentare Fiamma Nirenstein, in una serata organizzata per offrire alla Comunità di Milano una speciale occasione di incontro, ma anche per raccogliere fondi in favore dell’associazione Agudah Lema’an Ha’chayal, che si occupa di prestare assistenza morale e materiale ai soldati d’Israele e che oggi è presieduta proprio da Kahalani. Organizzatore dell’evento è stato il rappresentante italiano Daniel Katri. “Abbiamo pensato fosse davvero importante ascoltare la sua storia, a maggior ragione in considerazione del quarantesimo anniversario della guerra del Kippur. Kahalani è un personaggio incredibile e il suo racconto ha colpito e coinvolto tutti – ha spiegato – L’Agudah Lema’an Ha’chayal è stata portata in Italia da mio padre Avraham nel 1983. Speriamo ora di rivitalizzarne la presenza con nuovi momenti di incontro”.
E a spiegare l’eccezionalità del generale, fornendo anche alcune informazioni generali sulle dinamiche del conflitto è stata anche Fiamma Nirenstein: “Kahalani ci può raccontare meglio di qualunque altro come sia andata la vicenda, come ancora una volta si sia compiuto il miracolo della salvezza di Israele. Se si ascoltano le testimonianze di allora, tuttavia una prima risposta appare evidente: è il soldato d’Israele, la sua integrità, la sua determinazione che salva questo piccolo paese ad ogni attacco, ad ogni aggressione”.
In un capolavoro di strategia, coraggio e intelligenza, sulle alture del Golan Kahalani riuscì infatti ad arrestare con i carri armati e le forze a sua disposizione, l’esercito siriano che avanzava con un dispiegamento di mezzi dieci volte superiore a quello dello Stato ebraico.
“Nonostante la drammaticità, Kahalani è stato capace di parlare con grande senso dell’umorismo e ha coinvolto tutti, in una serata con tanta gente e tantissimi ragazzi” ha sottolineato Sylvia Sabbadini dell’Ufficio giovani della Comunità di Milano, che si è incaricata della traduzione simultanea del generale.
Un’occasione unica per ricordare e capire la storia, direttamente dalla voce di un protagonista.

(27 ottobre 2013)