Voci a confronto
Dalla seconda edizione di “Sale, zucchero e caffè”, l’ultimo libro di Bruno Vespa in cui paragonava la condizione dei suoi figli a quella degli ebrei sotto Hitler, scomparirà la frase incriminata. È la promessa formulata dall’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici nel corso di un incontro, che l’ufficio stampa della Comunità ha presentato come casuale, tra i tavoli di un noto ristorante kosher del Portico d’Ottavia. “L’ex premier ha concordato con la proposta di Pacifici. I due si sono quindi salutati e hanno proseguito la serata ognuno con i propri ospiti”, si legge nella nota. Sul Corriere della sera si ricorda come, a seguito di quel raffronto impossibile, si erano levate critiche dal mondo politico e dalla comunità ebraica italiana. “Un paragone “non soltanto inappropriato e incomprensibile ma anche offensivo della memoria di chi fu privato di ogni diritto e, dopo atroci e indicibili sofferenze, della vita stessa” aveva prontamente condannato il presidente UCEI Renzo Gattegna.
Intervistato dalla Stampa, Pacifici si lascia andare a qualche valutazione sull’incontro. “Era appena terminato Shabbat e non sapevo nulla del malore che aveva avuto, ma mi ha colpito per il suo viso molto pallido, stanco e provato, non lo avevo mai visto così affaticato nei colloqui che abbiamo avuto in passato. Gli ho detto – spiega Pacifici – che non era quella l’occasione per chiarirsi, che non funziona così. Lui mi ha riferito un dialogo con un parlamentare israeliano sulla differenza tra gli ebrei pessimisti che si salvarono dalla Shoah emigrando e quelli ottimisti che rimasero in patria malgrado le persecuzioni e finirono nei lager. Io ho ribadito che il contesto era del tutto diverso e che il paragone restava del tutto fuori luogo”. Nessuno mette in dubbio l’amicizia di Berlusconi con Israele e il popolo ebraico, afferma ancora il presidente degli ebrei romani. A chiudere la vicenda, conclude, “sarà un incontro al quale parteciperanno i vertici dell’Unione delle Comunità Ebraiche”.
Commenti a caldo anche a Repubblica. “Alcuni bambini volevano salutarlo, ma il locale era pieno. Cortesemente – spiega Pacifici – si è alzato per raggiungerli. Quando ha detto che voleva raccontare una barzelletta, gli ho detto scherzando: qui sugli ebrei ironizziamo solo noi”.
“I capolavori sono miei, li rivoglio”. Così Cornelius Gurlitt, l’uomo a casa del quale è stato trovato il ‘tesoro di Hitler’, in un’intervista rilasciata a Der Spiegel ripresa da molti giornali italiani e internazionali. La conversazione, avvenuta a bordo di un treno, si intitola “Intervista con un fantasma” (New York Times).
Politiche internazionali sul Medio Oriente e sull’Iran al crocevia. Al centro dell’agenda il programma di rafforzamento nucleare di Teheran. In visita in Israele, il presidente francese Hollande promette: “Mai l’atomica all’Iran” (La Stampa). Israele e Arabia Saudita avrebbero intanto rafforzato la collaborazione in vista di un attacco. A ricostruire questo scenario, sempre sulla Stampa, è Maurizio Molinari.
Sul Giornale, nella sua rubrica Fuoco & Fiamma, Fiamma Nirenstein si sofferma su un fuorionda che fa emergere, una nuova volta, una certa ostilità preconcetta verso Israele.
(18 novembre 2013)