Gattegna: “Italia-Israele, un legame per la pace”
Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna si è così rivolto al primo ministro italiano Enrico Letta e al suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu in occasione della visita di entrambi al Tempio Maggiore di Roma per l’accensione del quinto lume di Chanukkah:
Presidenti Letta e Netanyahu, illustri autorità e ambasciatori,
Vi ringrazio a nome di tutti gli ebrei italiani i quali, nel vedervi lavorare fianco a fianco, circondati dai ministri dei rispettivi governi, nell’assistere alle vostre strette di mano, provano un profondo sentimento di gioia, di completezza, di speranza che questo rapporto di amicizia rimanga stabile e costante e sia fonte di pace e di sicurezza. Quella pace e quella sicurezza che, per entrambi i popoli, per molti secoli sono stati beni sconosciuti.
Ma per entrambi arrivò un anno eccezionale, il 1948, l’anno che ha visto la realizzazione di due speranze, di due sogni. L’Italia ha potuto sancire la fine della dittatura e la riconquista della libertà con la promulgazione della Carta costituzionale repubblicana entrata in vigore il primo gennaio di quell’anno, che ha segnato la sua nascita come nazione unita, libera e democratica.
Contemporaneamente Israele è tornato ad esistere come Stato dopo due millenni, con la solenne proclamazione pronunciata da Ben Gurion il 14 maggio dello stesso anno.
Un piccolo Stato, un meraviglioso esempio, un concetrato di energia, un ideale di civiltà e di cultura perseguito per secoli, una speranza che forse, in certi periodi storici, potrebbe essere apparsa irrealizzabile alle comunità ebraiche sparse in tutto il mondo.
Non può essere un puro caso se nello stesso momento due tra le più antiche nazioni del mondo hanno ritrovato la felice realizzazione del loro secondo Risorgimento.
Roma e Gerusalemme, culle della civiltà, sono tornate a risplendere nel segno di tradizioni insieme antiche e moderne, protese verso il futuro e determinate a ritrovare nelle loro gloriose radici, la forza di riproporre al mondo i principi di libertà, giustizia, progresso e pace.
Ma non può esserci pace senza sicurezza e senza giustizia. E non può esserci giustizia senza il rispetto dei diritti fondamentali.
Il nostro augurio è che i due Stati da voi rappresentati, due paesi affacciati sullo stesso mare, possano continuare a collaborare per trasformare il Mediterraneo nel quale convergono tre continenti – Europa, Asia, Africa – in un’oasi di coesistenza pacifica di culture diverse nella quale non possa esistere alcuna forma di discriminazione, razzismo e oppressione.
Questi sono i valori che celebriamo questa sera, come ogni anno, accendendo le candele di Chanukkah.
Auguri, Hag Sameach a tutti.
Renzo Gattegna, presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
(1 dicembre 2013)