Voci a confronto

rassegnaHa partecipato ieri a Roma al primo incontro delle religioni – voluto dal ministro Cécile Kyenge – Victor Magiar, consigliere sia della Comunità ebraica capitolina che dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Durante la giornata, come racconta l’Avvenire , i rappresentanti delle varie religioni, insieme ad esponenti della cultura, della società civile e delle istituzioni hanno ribadito che “Intolleranza vuol dire ignoranza” e che è ormai radicato nella nostra cultura che le religioni possano essere considerate un fattore di integrazione.
Sempre a Roma, il comune ha deliberato ieri di stanziare 10mila euro a favore del Museo della Liberazione di via Tasso, che rischiava di chiudere (Repubblica Roma ) mentre il Resto del Carlino  segnala che oggi ad Anzola verrà ricordato il sessantanovesimo anniversario del rastrellamento nazifascista che portò alla fucilazione di 26 giovani. Il Corriere della Sera Milano  riporta le polemiche in corso sull’albo delle associazioni religiose del Comune, che riconosce 31 associazioni religiose non cattoliche, e da cui sono state escluse la moschea di via Quaranta (per problemi e carenze nello statuto) e quella di Segrate, il primo centro di culto musulmano nato in città. L’albo, che ha richiesto più di due anni di lavoro per arrivare alla compilazione, è ufficiale da agosto, ma è stato reso pubblico solo negli scorso giorni, e ha portato a reazioni molto scettiche, soprattutto da parte della comunità islamica, che continua a non vedere riconosciuta la necessità di avere un luogo di culto adeguato e dignitoso.
Molte testate si occupano della morte di Hassan Al-Laqquis, citato a volte come “tecnico” e a volte come “capo militare” di Hezbollah, e mentre Repubblica, Unità, Foglio, pur riportando le accuse portate ad Israele di esserne responsabile – accuse subito smentite – La Stampa e Avvenire scelgono di inserire Israele nel titolo. Francesca Paci su La Stampa riporta che l’uccisione di Al-Laqquis, è stata rivendicata da due milizie islamiste anti Assad, mentre gli sponsor iraniani puntano il dito contro Israele, che dice di essere pronto a replicare duramente a qualsiasi tentativo di rappresaglia, e Avvenire cita Hezbollah, che sostiene come Israele avesse “già tentato di eliminare il nostro fratello a più riprese e in luoghi diversi”. Preoccupante anche la notizia che arriva dalla Libia (Repubblica) dove il Parlamento ha deciso che sarà la sharia, la legge islamica, a fare da base a tutta la legislazione e a tutte le istituzioni della nuova Libia.
Su Libero ricompare il paragone fra la situazione dei lavoratori cinesi a Prato e Auschwitz, ripreso con evidenza anche nel titolo.
“Israele magiche sorprese” è invece il titolo di un articolo che su Il Messaggero suggerisce percorsi per visitare Gerusalemme, mentre Italia Oggi racconta cosa porterà Israele all’Expo 2015, e descrive il progetto di David Knafo per il padiglione, che segue il motto “The fields of Tomorrow” a partire dal giardino verticale che lo rivestirà interamente. Anche su Gioia numerose pagine di grande impatto raccontano Gerusalemme, anche con grandi fotografie che raccontano i tanti aspetti della città. Peccato solo che i bambini haredì chiaramente travestiti per Purim vengano descritti come vestiti “con gli abiti tipici”.

(5 dicembre 2013)