Voci a confronto

rassegna“I violini del lager suonano la pace”. Su l’Unità spazio al concerto promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che verrà protagonisti all’auditorium Parco della Musica di Roma, il prossimo 27 gennaio, dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah. “I violini dialogano con tutte le religioni – spiega la giornalista Viviana Kasam, tra le ideatrici del progetto – sarà un momento ecumenico, un messaggio di dialogo e di speranza attraverso la musica. Insieme suoneranno un violinista ebreo, uno musulmano e uno cattolico. Un evento unico”. Per maggiori informazioni l’Unità rimanda al numero di Pagine Ebraiche in distribuzione.
Duro attacco di Filippo Di Giacomo su il Venerdì di Repubblica nei confronti delle autorità israeliane e il loro rapporto con il Vaticano, con le prime accusate di miopia e “calcoli meschini”. Prendendo spunto dalla futura visita di papa Bergoglio in Israele, prevista per maggio 2014, Di Giacomo, giornalista e sacerdote, critica aspramente i vertici della politica israeliana, chiamando anche in causa l’ebraismo italiano in merito al giudizio su Pio XII. “La sfida – scrive Di Giacomo in riferimento al viaggio di Bergoglio in Israele – consisterà proprio nel farsi ben percepire da una società israeliana poco rappresentata da quella classe politica che, negli ultimi 23 anni nei rapporti con il Vaticano, ha dimostrato miopi visioni e calcoli meschini”. Accuse pesanti e generiche, su cui, nel corso dell’articolo, non vi è un approfondimento né vengono portate prove per suffragare quanto scritto. Su Pio XII e la sua apposizione sul “muro della vergogna” allo Yad Vashem di Gerusalemme, Di Giacomo afferma che “va vista con una connotazione che di «israeliano» ha poco o niente: fu apposta nel 2005, al momento dell’apertura del nuovo museo, da un gruppo di ebrei italiani. Negli stessi mesi, nel parco adiacente allo Yad Vashem, altri ebrei italiani piantavano a loro spese alberi dedicati a preti cattolici in vita stretti collaboratori di Pio XII. Certo, per volare in Israele papa Francesco non avrà bisogno del visto dell’ebraismo italiano”.
“I fantasmi del signor K” è il titolo di un lungo approfondimento del Venerdì sulla vita di Serge Klarsfeld, cacciatore di nazisti insieme alla moglie Beate Kunzel. Nell’intervista Klarsfeld tocca diversi aspetti, alcuni controversi, della ricerca dei criminali nazisti dopo la guerra. E su Priebke afferma, “la giustizia ha riportato quell’uomo nel Paese dove aveva commesso il crimine. È stato processato, detenuto in condizioni umane ed è morto a quasi cent’anni. Mi pare che, al di là delle polemiche, l’Italia abbia fatto quanto doveva”. Sempre sulla rivista del gruppo l’Espresso e in merito alla caccia ai nazisti compare l’intervista all’attuale direttore del Centro Wiesenthal Ephraim Zuroff che riflette sulle problematiche dovute alla poca collaborazione di alcuni paesi con le inchieste: “se ci sono Paesi virtuosi come la Germania, o l’Italia dove negli ultimi 12 anni sono stati processati 44 ex ufficiali nazisti implicati nei massacri, molti altri Stati, specie nel Nord Europa, ignorano le nostre richieste di documentazione, come le copie dei Fogli matricolari o il rilascio della cittadinanza di qualche nostro “sospettato” che lì si è rifugiato e ha cambiato nome”.
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha ricevuto la cittadinanza onoraria della Palestina (il Mattino) e ha proposto la città partenopea come luogo per proseguire il dialogo tra israeliani e palestinesi. De Magistris punta il dito contro Israele e sostiene che il muro, insieme agli insediamenti di coloni che interrompono ogni possibile continuità territoriale tra le città palestinesi, sono il fallimento di tutta la comunità internazionale. Eppure questa è una terra ospitale che vuole vivere in pace con i propri vicini”. In tema di questioni palestinesi, dalla Russia fanno sapere che Arafat, ex leader dell’Olp, non è stato avvelenato ma è morto di morte naturale (La Stampa).

(27 dicembre 2013)