I muri, gli insulti

rassegna“Una vergogna da cancellare”. Così il Mattino nel rilanciare una campagna mediatica finalizzata a togliere dalla toponomastica napoletana la via intitolata a Gaetano Azzariti, giurista firmatario del Manifesto della Razza che nel ’39 fu messo a capo dell’apposito Tribunale da parte di Mussolini. L’iniziativa ha il supporto dell’editorialista del Corriere della sera Gian Antonio Stella, che ieri ne ha scritto in proposito sul quotidiano di via Solferino. “Le vicende di Azzariti – riflette oggi Giuseppe Montesano – sono ormai materia di Storia, di quella memoria che serve a decifrare il passato per capire il presente, ma non possono essere onorate dal nome dato a una strada”.
Nuove scritte, nuovi messaggi di violenza sui muri di Roma. Ad essere preso di mira anche il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici (“Pacifici boia”, tra le varie scritte). La parola boia sembra riacquistare cittadinanza e riecheggia anche all’interno del Parlamento, scrive Paolo Graldi sul Messaggero (rubrica Colpo d’occhio), “per bocca di un deputato testa-calda in cerca di scandalosa notorietà: un insulto che è anche un vilipendio verso il capo dello Stato”.
Intervistato da Famiglia Cristiana, il rabbino conservative Abraham Skorka si sofferma una nuova volta sulla sua amicizia con papa Bergoglio, sulle sfide e sulle opportunità del dialogo interreligioso e sulla prossima visita del pontefice in Israele. Da quest’ultimo evento, Skorka dice di aspettarsi due cose: “Prima di tutto il rafforzamento del dialogo fra ebrei e cattolici, per aprire una nuova era di comprensione fra di noi. In secondo luogo un forte messaggio di pace, sia politica sia spirituale”. Un messaggio, sottolinea, che è “per gli ebrei, i palestinesi e tutti i popoli della regione, con un invito alla preghiera”.
Cresce il coinvolgimento della destra estrema nelle manifestazioni di piazza in Ucraina. Repubblica passa in rassegna le sigle e le peculiarità dei diversi gruppi. “L’Ufficio Lavori Sporchi è al quarto piano, proprio in fondo alle scale. Un ragazzo ossuto con la cresta alla mohicana, giubbotto antiproiettile e anfibi da marine, segna il confine tra la folla colorata e un po’ naif che ancora parla di Europa, e la ‘gente che fa sul serio’”. Questo l’inquietante incipit dell’articolo dell’inviato Nicola Lombardozzi.
“Un doveroso passo indietro da parte del presidente dell’Inps perché a prescindere dall’inchiesta in corso, serve un segnale forte di discontinuità. L’accumulo di incarichi di Mastrapasqua è in assoluta controtendenza rispetto alle esigenze del Paese”. È quanto chiedono alcuni parlamentari del Partito democratico dell’area renziana in una nota diffusa ieri a mezzo stampa. Il presidente dell’Inps respinge intanto tutte le accuse e si dice sicuro che sia in arrivo il proscioglimento da parte della magistratura. Lo ha ripetuto anche ieri incontrando i dirigenti dell’Ospedale Israelitico di Roma (Corriere della sera, tra gli altri).
Torna l’appuntamento con Pedalando nella memoria, consueta ciclopedalata romana che onorerà il ricordo di Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau dopo i rastrellamenti del 16 ottobre. Ne dà notizia la Gazzetta dello Sport.
“Il Giorno della Memoria non serve agli ebrei. Serve a tutti gli altri. E la posta in gioco non è solo il combattere per la giustizia e la verità dei fatti. Ciò che ci tocca salvare è la bellezza di un uomo, di ciascun uomo, che vuole guardarsi allo specchio e ritrovare ciò che ha perso”. Lo scrive Maria Pia Scaltrito in un significativo intervento che appare oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno.

Adam Smulevich – twitter @asmulevichmoked

(30 gennaio 2014)