Israele, un Nobel per la presidenza
Si avvicina in Israele l’appuntamento con le prossime elezioni presidenziali che designeranno il successore di Shimon Peres (che ha già annunciato di non volersi ricandidare). Tra i nomi più quotati per il voto di giugno il Premio Nobel per la Chimica Dan Shechtman, il cui nome godrebbe del favore di una significativa componente della popolazione israeliana alla ricerca di un candidato proveniente dal mondo dell’accademia e della scienza. Lo ha incontrato Davide Frattini del Corriere della sera. “Sarei l’ambasciatore del desiderio di pace. Non affronterei direttamente l’occupazione dei territori e la questione palestinese – afferma Shechtman – e spingerei il governo a trovare una soluzione. Ragiono da studioso: individuato il problema, è possibile trovare una soluzione”.
Infusioni di cellule staminali in Israele per dodici malati italiani (sette adulti e cinque bambini). La cura verrà somministrata in settimana. Ad annunciarlo il vicepresidente del movimento Vite Sospese Pietro Crisafulli.
Presa di posizione del World Jewish Congress, che ha fatto appello al partito Syriza di Alexis Tsipras perché ritiri la candidatura di Theodoros Karypidis a governatore della Macedonia Occidentale. Karypidis avrebbe infatti attaccato il premier greco Samaras dopo una visita in una sinagoga utilizzando, si legge in una nota, “gli stereotipi dell’antisemitismo” (Corriere, in breve).
Si apre intanto un caso all’interno dell’istruzione lombarda. L’assessore regionale all’istruzione Valentina Aprea ha infatti annunciato l’avvio di una verifica interna per stabilire chi abbia deciso di usare il nome di Benito Mussolini in un facsimile allegato alle istruzioni tecniche destinate agli enti di formazione professionale regionali sulle modalità di iscrizione degli studenti. Un incidente, ha spiegato, che è “gravissimo e inammissibile” (Avvenire).
Delirio di fan e ressa di addetti ai lavori ieri a Berlino per l’ingresso in cartellone, alla Berlinale, del film The Monuments Men che vede George Clooney alla regia e che è dedicato allo sfaccettato universo che, nella fase conclusiva del secondo conflitto mondiale, si dedicò alla salvaguardia delle opere d’arte trafugate dai nazisti.
“Ultimamente avevamo fatto dei film un po’ cinici, ma in realtà non siamo gente cinica. Stavolta – spiega Clooney – volevamo fare un film semplice, immediato, all’antica, con un intento positivo di fondo”.
A poche ore dal primo anniversario della clamorosa rinuncia di Benedetto XVI, numerosi sono gli approfondimenti dedicati a quella dolorosa e rivoluzionaria scelta nella storia della Chiesa. Sul Corriere, densa ricostruzione di Gian Guido Vecchi. Sulla Stampa, Giacomo Galeazzi e Andrea Tornielli raccontano i dodici mesi ‘da monaco’ di Ratzinger. “Un gesto dirompente per una nuova Chiesa”, riflette Carlo Marroni sul Sole 24 Ore.
“OItre agli storici, finiranno in tribunale i romanzieri? Le recenti discussioni italiane sul negazionismo hanno sottolineato il rischio di una ‘tribunalizzazione’ della ricerca storica. In Francia, discussioni altrettanto animate vertono oggi sull’incombente tribunalizzazione del lavoro letterario”. Così Sergio Luzzatto, sul domenicale del Sole 24 Ore. Il riferimento è all’ultimo libro di Régis Jauffret, La ballade de Rikers Island. L’autore è stato citato in giudizio dai legali dell’ex presidente del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn.
Sull’inserto domenicale del Corriere, la Lettura, Daria Gorodisky invita a visitare la mostra dedicata alla pittrice ebrea Eva Fischer allestita all’Accademia d’Ungheria e visitabile fino al 30 marzo. “Complessivamente, tra oli, incisioni, disegni, litografie, Eva Fischer ha realizzato quasi mille lavori, compresi quattro francobolli italiani e le vetrate del Museo Ebraico di Roma. L’ultimo dipinto – spiega Gorodisky – è del 2007: una tela di 2 metri per 1,40 della serie Scuole di ballo”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(9 febbraio 2014)