Schulz contestato alla Knesset

rassegnaL’International Center for Cell Therapy & Cancer Immunotherapy di Tel Aviv come punto di arrivo per pazienti israeliani, arabi ed europei che vedono nelle terapie con staminali una possibile cura. Sulla Stampa Maurizio Molinari racconta la sfida di Shimon Slavin, 72 anni, pioniere dei trapianti di midollo osseo, sottolineando come sia costantemente in crescita il numero di italiani che sceglie di affidarsi alla struttura. “Il ritmo è di una media di cinque nuovi pazienti al mese” spiega Ruth, la segretaria di Slavin.

Sempre in Israele, durissima contestazione di alcuni parlamentari di destra (Focolare ebraico, Likud) al presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, in visita ufficiale nel paese. La contestazione è avvenuta alla Knesset ed è stata originata da alcuni riferimenti fatti da Schulz alle condizioni di vita dei palestinesi. Il leader di Focolare ebraico, il ministro Naftali Bennett, ha così commentato alla radio: “Chiedo al primo ministro una correzione immediata in nome dell’onore dello Stato di Israele e non voglio accettare sermoni sulla moralità di Israele in Parlamento e sicuramente non in lingua tedesca”. All’uscita della Knesset Schulz ha cercato di minimizzare l’accaduto: “A confronto con quel che accade nel Parlamento europeo sono cose accettabili” (Repubblica, tra gli altri). Sul Giornale Fiamma Nirenstein denuncia “l’eurogaffe” di Schulz: “I dati sono sbagliati: un palestinese riceve 110mila litri d’acqua all’anno, e un israeliano intorno ai 160mila. Schulz dice che un israeliano riceve 4,12 volte più acqua di un palestinese, ma il conto vero è ben lontano: una volta e mezzo”.

“La legge non è ancora stata approvata, sono passati 522 anni, le origini potrebbero essere difficili da provare, il ladino ormai lo parlano solo gli anziani. Eppure le incertezze non hanno attenuato la frenesia degli israeliani per quello che il quotidiano Yedioth Ahronoth ha chiamato il sogno spagnolo”. Così Davide Frattini, sul Corriere della sera, nell’inquadrare la risposta della società israeliana al progetto di legge formulato dal governo spagnolo che prevede la restituzione della cittadinanza a chi possa dimostrare di discendere dagli ebrei espulsi nel 1492 dalla regina Isabella e da re Ferdinando.

Sul Foglio Massimo De Angelis racconta l’iniziativa di Gabriel Nadaf, sacerdote cristiano-ortodosso israeliano che lo scorso anno ha fondato un’associazione finalizzata a sostenere la partecipazione di cristiani al servizio militare sotto Tsahal. L’iniziativa, scrive De Angelis, esprime una spinta, da tempo presente non solo tra gli ortodossi ma anche presso altri gruppi cristiani, a prendere atto con chiarezza di una realtà incontrovertibile e decisiva: “Israele è l’unico paese dell’area dove i cristiani possono professare la loro fede e vivere relativamente al sicuro, dove vige un effettivo pluralismo religioso”. Non è allora logico, si chiede De Angelis, “che i cristiani di Israele facciano la loro parte per difendere lo stato che offre loro libertà e protezione?”. Come è ovvio in una realtà costantemente sotto attacco come è Israele, scrive ancora, “compiere il servizio militare è il primo gesto, e il più tangibile, di lealtà e adesione a esso”.

Nuovo incontro a Gerusalemme per la commissione bilaterale permanente di lavoro tra la Santa Sede e lo Stato di Israele. L’Osservatore Romano pubblica integralmente il comunicato congiunto fatto emettere dai partecipanti. “La Sessione Plenaria – si legge – è stata informata sulle poche questioni rimanenti riguardanti il Single Document. Le parti hanno preso nota, in una atmosfera riflessiva e costruttiva, dei progressi compiuti dall’ultima Plenaria del giugno 2013 e hanno concordato i passi futuri, in vista della prossima Plenaria prevista per giugno 2014 nella Città del Vaticano”.

“La Comunità ebraica di Roma è un ente morale. Non ritengo che debba occuparsi di Consigli di amministrazione di aziende pubbliche”. Questo il commento del Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Roberto Coen riportato da Repubblica riguardo alla notizia che il Presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, aveva appoggiato con una lettera di sostegno la candidatura della Consigliera Ucei Barbara Pontecorvo in corsa per nomine al Consiglio di amministrazione del Palaexpo della Capitale e alle Biblioteche di Roma.
A quanto si apprende dalle pagine romane del quotidiano riguardo alle scelte del sindaco Marino per il Palaexpo, il Consiglio di amministrazione dovrebbe essere composto da Franco Bernabè, ex presidente esecutivo di Telecom e già a capo del museo d’arte contemporanea Mart di Trento e Rovereto (cui è stato assegnato un mandato esplorativo) che sarà affiancato dalla critica d’arte Ester Coen, dal giurista Alfonso Celotto, dall’ex soprintendente al Polo museale romano Claudio Strinati e dal segretario dell’Accademia di Francia (nonché numero tre del Louvre) Claudia Ferrazzi. Il giornale segnala anche che le nomine saranno formalizzate solo dopo che il sindaco avrà incontrato personalmente tutti i candidati. Per le Biblioteche romane la presidenza sarà invece attribuita a Valerio Toniolo, amministratore delegato dell’Auditorium di via della Conciliazione.

Avvenire dedica un articolo al Calendario delle Famiglie di Abramo presentato in occasione dell’ottava Giornata parmense del dialogo interreligioso e prodotto dal Forum interreligioso 4 ottobre, organismo che raccorda Chiese cristiane di diversa confessione e denominazione, la omunità ebraica, la comunità musulmana e la comunità Bahà’ì.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(13 febbraio 2014)