Regno Unito, ebrei allo specchio

mirvis seraIl censimento che si è tenuto nel 2001 è stato il primo a porre, nel Regno Unito, una domanda sulla religione, generando così il più grande, dettagliato e accurato database di informazioni sugli ebrei britannici. Utilizzandolo, l’Institute for Jewish Policy Research (JPR) ha pubblicato nel 2007 un rapporto che ne analizzava i dati sulla geografia della popolazione ebraica, sulla distribuzione sociale, sull’istruzione e sulla situazione economica. Immediatamente dopo la pubblicazione dei risultati del censimento 2011, che oltre a una seconda analisi ha permesso un primo confronto con i risultati di dieci anni prima (notevole per esempio che il numero di rispondenti che ha scelto la risposta “no religion” sia aumentato del 74 per cento) il JPR ha iniziato a progettare un proprio questionario, mirato a comprendere le complessità della vita e dell’identità ebraica e studiato per ottenere informazioni complementari a quelle ricavate dal censimento nazionale. Il risultato è il 2013 National Jewish Community Survey (NJCS), di cui è stato resa pubblica da poco una prima breve sintesi. Quasi 4mila famiglie, ossia poco meno di 10mila persone, hanno accettato di rispondere a domande su moltissimi aspetti: dalla famiglia di origine alle scuole frequentate, dall’osservanza della kasherut e dello shabbat alla partecipazione alla vita comunitaria; domande su quanto frequentano una sinagoga, su chi hanno sposato e su come definiscano la propria appartenenza ebraica. Ogni aspetto verrà studiato approfonditamente, ma già questo primo documento fornisce molti spunti interessanti: il primo e più notevole contrasta con l’assunto che gli ebrei stiano diventando meno osservanti. I risultati evidenziano infatti una tendenza dei giovani a essere più religiosi, non meno. La prima interpretazione dei ricercatori è che questo sia dovuto prevalentemente a un fattore demografico, vista la maggiore natalità delle famiglie più religiose, ma resta un fatto che impone una seria riflessione da parte delle organizzazioni ebraiche, sia sulle politiche da mettere in atto che sugli investimenti effettuati e da effettuare in istituzioni educative ebraiche: diventa inevitabile chiedersi se e quanto queste ultime portino un ritorno in termini di identità e senso di appartenenza. È in forte riduzione la percentuale di ebrei britannici che si riconoscono nella definizione “traditional”, pur essendovi cresciuti: molti di coloro che sono stati educati in maniera, appunto, “tradizionale”, si riconoscono ora nell’ebraismo ortodosso, o – in quantità percentualmente maggiore – in quello secolare, gruppo che ha avuto una crescita notevole, soprattutto nelle fasce più anziane dei rispondenti. Contrasta invece con questo dato il fatto che ci sia un evidente calo dei matrimoni misti che – pur restando un fenomeno rilevante – sono meno frequenti non solo tra i più religiosi e nelle fasce più giovani della popolazione, che hanno un tasso di ortodossia maggiore, ma anche tra i gruppi non ortodossi.
Il numero di bambini che frequentano una scuola ebraica è in crescita: si è passati dai 12.500 del 1976 ai circa 30mila attuali, con un aumento costante nelle scuole haredì che invece non è pari nelle scuole non ortodosse, dove si nota un rallentamento del trend, che pure resta positivo.
L’Institute for Jewish Policy Research, unico istituto britannico indipendente specializzato in ricerche sullo stato delle comunità ebraiche contemporanee, non lavora solo per una migliore comprensione di chi sono gli ebrei, di cosa sentono, pensano e scelgono di fare, ma soprattutto per raccogliere e analizzare dati che possano essere utili a coloro che si trovano a prendere decisioni importanti per il futuro dell’ebraismo, britannico e non solo. Ora bisogna investire tempo ed energie nello studio e nella comprensione dei dati già noti, in attesa degli approfondimenti fatti dal JPR, ricordando che l’insieme dei risultati raccolti dal National Jewish Community Survey e dagli ultimi due censimenti costituisce il pool di informazioni più completo, affidabile e aggiornato esistente sugli ebrei nel Regno Unito, una risorsa davvero unica per tutti coloro che si impegnano per il futuro della comunità ebraica britannica.

Ada Treves, Pagine Ebraiche, marzo 2014

(27 febbraio 2014)