Israele, nuovo attacco dalla Striscia di Gaza

rassegnaIntenso attacco dalla Striscia di Gaza verso Israele. Un’autentica pioggia di razzi, unita a colpi di mortaio, che ha interessanto diverse località meridionali e costretto la popolazione a ripararsi nei rifugi. “La risposta sarà assordante”, ha affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu. Sul Corriere della sera Davide Frattini ricorda alcuni episodi salienti degli ultimi giorni, inclusa l’operazione della Marina israeliana che ha permesso di intercettare un vasto armamentario di provenenienza iraniana diretto a Gaza. A Ramallah, come vi avevamo anticipato ieri sul notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24, apre intanto un ufficio del quotidiano La Stampa. Una scelta strategica di grande rilevanza che è raccontata dal corrispondente dal Medio Oriente Maurizio Molinari.
Proseguono i lavori della task force convocata dal Viminale per arginare i fenomeni di odio e violenza negli stadi. L’ultima riunione è in programma a metà della prossima settimana, poi tutto il materiale – scrive il Corriere dello Sport – sarà inviato al ministro Alfano. Sulla stessa testata si dà conto dell’iniziativa di un imprenditore ebreo francese, Yoav Baruch, che assieme a un compagno musulmano originario dell’Africa, Suleiman Kamissoko, ha immesso sul mercato una serie di magliette in ebraico che sembrano aver incontrato il favore di calciatori famosi. Dietro al loro successo commerciale, sostiene Yediot Ahronot, “sembra esserci la volontà degli sportivi che si fanno riprendere con quel logo di sostenere una iniziativa che può avvicinare la comunità ebraica e quella musulmana”. Tra i calciatori coinvolti Mario Balotelli, Didier Drogba e Nicolas Anelka. Quest’ultimo era recentemente assurto ai disonori della cronaca per aver esultato facendo la quenelle.
Su Repubblica Bernardo Valli, inviato a Kiev, parla di Piazza Majdan e dei “fantasmi della Storia” che sarebbero stati risvegliati dalla Rivoluzione. Scrive Valli: “L’Hotel Dnipro, incollato alla Piazza, è popolato di giovani, alcuni indossano tute mimetiche, altri abiti neri attillati, da Fantômas. Hanno mazze d’acciaio o di legno appese alla cintola, qualche fonda al collo (invece dei sassi lanciano biglie d’acciaio), e alcuni esibiscono pistole legate alla coscia. Quando escono all’aperto si mettono la maschera nera. A volte marciano al passo e cantano”.
Esce oggi nelle librerie La bellezza educherà il mondo (ed. Missionaria Italiana) di papa Bergoglio. Nello stralcio anticipato oggi da Repubblica non mancano i riferimenti di interesse ebraico. “La parola verità, precisamente nella sua accezione greca di aletheia – riflette Bergoglio – indica ciò che si manifesta, ciò che si svela, ciò che si palesa attraverso un’apparizione miracolosa e gratuita. L’accezione ebraica, al contrario, con il termine emet, unisce il senso del vero a quello di certo, saldo, che non mente né inganna. La verità, quindi, ha una duplice connotazione: è la manifestazione dell’essenza delle cose e delle persone, che nell’aprire la loro intimità ci regalano la certezza della loro autenticità, la prova affidabile che ci invita a credere in loro”.
Intervistato da Lucia Capuzzi per Avvenire, il rabbino conservative Abraham Skorka riflette sul viaggio del papa in Israele in programma a maggio. “Non mi aspetto che Francesco tiri fuori la bacchetta magica e metta d’accordo ebrei e palestinesi. Il suo carisma e la sua umile grandezza, però, possono dare un potente messaggio di pace per tutto il Medio Oriente”, afferma Skorka.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(13 marzo 2014)