L’allarme del rav Di Segni: “Serve una Memoria corale”
“Il ricordo è presente anche se non lo è coralmente, la coscienza civica e il ricordo sono presenti, ma non sono condivisi, non lo sono mai stati”. È l’allarme lanciato dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni in occasione del 70esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Ieri, nei luoghi in cui fu perpetrata la strage, la solenne commemorazione con il presidente della Repubblica, le più alte cariche dello Stato, i leader della Comunità ebraica italiana e romana (Corriere Roma, tra gli altri).
“Beppe Grillo mi odia ma i nostri partiti sono d’accordo su molti temi, a partire dalla lotta contro l’euro”. Lo ha affermato il leader del Fronte Nazionale francese Marine Le Pen, da tempo al lavoro per federare le forze dell’estrema destra europea in vista delle prossime elezioni continentali (Repubblica). Ipotesi al momento smentita dal fondatore dei Cinquestelle. “Nessuno odia Marine Le Pen. Ha però un’appartenenza politica diversa dal M5S e per questo non sono possibili accordi. Rien d’autre. Adieu”, scrive il comico genovese su Twitter (La Stampa). In una riflessione intitolata ‘Il disastro calmo’ Furio Colombo si sofferma sull’esito del voto francese dello scorso weekend. “Quasi nessuno al mondo – scrive – può desiderare il programma odioso e fascista di Le Pen e votarlo se non come rivolta e vendetta. Purtroppo la storia conosce questo tipo di rappresaglia. E un modo pazzesco di dire basta” (Il Fatto quotidiano).
Di grande interesse sulla nascita e sulla diffusione del mito del complotto ebraico l’ultimo lavoro dello slavista Alessandro Cifariello (L’ombra del Kahal. Immaginario antisemita nella Russia dell’Ottocento – ed. Viella). Sull’Osservatore Romano una densa recensione della storica Anna Foa. “La letteratura privilegiata su cui si fonda la sua lettura – rileva la storica – è quella letteraria, cioè i romanzi. Romanzi famosi, come quelli di alcuni fra i grandi scritturi russi come Dostoevskij, Turgenev, Gogol, ma anche una vastissima letteratura minore sconosciuta al grande pubblico italiano”. Su Avvenire Marco Roncalli recensisce invece ‘La questione ebraica. I testi integrali di una polemica pubblica’ (ed. Dehoniane) in cui l’autore, Gianfranco Bonola, racconta con dovizia di particolari la disputa svoltasi tra Gerhard Kittel e Martin Buber a proposito degli ebrei in Germnaia e del loro futuro.
Ucciso dai ribelli siriani Hilal Assad, cugino del dittatore di Damasco e tra i suoi più fedeli alleati. Hilal stava partecipando a una riunione operativa quando l’immobile in cui si trovava è stato centrato da un missile Grad lanciato dai miliziani del Fronte Islamico. “Fonti dell’opposizione – scrive Maurizio Molinari sulla Stampa – affermano che almeno altre 8 persone sono morte assieme a Hilal, e alcune sarebbero anch’esse parenti del raiss”.
Al Cairo pugno duro della giustizia nei confronti di 529 militanti della Fratellanza musulmana. In primo grado è infatti arrivata la condanna a morte. I militanti sotto processo si sarebbero resi responsabili di uccisione di poliziotti, violenze e danneggiamenti in seguito allo sgombero, lo scorso agosto, di due accampamenti di islamisti che protestavano contro la deposizione di Morsi. “Il verdetto ora verrà sottoposto al Gran Mufti, la massima autorità religiosa, che dovrà confermarlo o respingerlo” sottolinea Fabio Scuto su Repubblica.
Sull’inserto Style del Corriere si celebra la bellezza di Tel Aviv in primavera: “Tel Aviv, no-stop city sempre più di tendenza e sempre più facilmente raggiungibile: da questo mese anche con i voli low cost”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(25 marzo 2014)