Obama al Corriere: “Siria, impegno Usa nella transizione”

rassegnaIl futuro dell’Europa, Medio Oriente e primavere arabe, il ruolo dell’Italia nello scenario geopolitico internazionale, il messaggio di Bergoglio. Sono alcuni dei temi affrontati da Barack Obama nell’intervista esclusiva concessa al Corriere della sera (autore Massimo Gaggi) e pubblicata dal quotidiano di via Solferino nelle ore della sua visita a Roma. “Gli straordinari cambiamenti e le situazioni tumultuose del mondo arabo – afferma Obama – affondano le loro radici nel desiderio della gente comune di vivere con dignità e prosperità, decidendo del suo futuro. Fin dall’inizio io ho avvertito che qui non ci sarebbe stata la possibilità di percorrere un sentiero rettilineo. La guerra civile siriana e la morte di tanti innocenti, uomini donne e bambini, è una enorme tragedia. Gli Stati Uniti si sono impegnati con molta energia nello sforzo diplomatico per cercare di porre fine ai combattimenti, promuovendo una transizione nella quale i diritti del popolo siriano vengano rispettati”.
Sempre sul Corriere, da leggere l’intervento del filosofo Bernard Henry Levy che passa in rassegna alcune delle biografie più inquietanti nella dirigenza e tra i candidati del Fronte Nazionale di Le Pen. Un’enumerazione, osserva l’intellettuale transalpino, “che fa venire la nausea”. “Temiamo di collera al pensiero di aver dovuto stampare, qui, il nome di tali personaggi e la traccia delle loro infamie. Si tratta di fatti documentati, attestati, confermati. Pubblicati sul sito della mia rivista (laregledujeu.org) e mai smentiti. Mi auguro possano prenderne atto, prima che sia troppo tardi, i lettori di questo articolo che credessero in buona fede alla ‘sdemonizzazione’ del Fn”, scrive Henry Levy.
Si avviano verso un nuovo flop le iniziative del segretario di Stato statunitense John Kerry. Sulla Stampa Maurizio Molinari analizza gli ultimi scenari e sottolinea la scelta di Kerry di allontanarsi qualche ora dal tour europeo di Obama “per evitare il collasso del negoziato di pace in Medio Oriente”. La decisione di recarsi ad Amman saltando Bruxelles, osserva, è stata presa di comune accordo con il presidente. Crescono intanto le pressioni, da parte palestinese, per un annullamento della tappa israeliana del tour dei Rolling Stones in programma prossimamente a Tel Aviv (Messaggero, in una breve nota).
Si inaugura oggi a Torino un Giardino dei Giusti sul modello della struttura sorta a Gerusalemme nel 1960. “Abbiamo piantato 36 alberi in memoria dei tanti Giusti del Piemonte che a rischio della propria vita salvarono centinaia di ebrei durante le persecuzioni nazifasciste. Medici, funzionari statali, contadini, diplomatici, ufficiali ed ecclesiastici riuscivano nonostante il pericolo a dare asilo ai perseguitati” spiega Sarah Kaminki, ideatrice dell’iniziativa (La Stampa).
Nelle librerie ‘Teologia ebraica. Una mappatura’ (ed. Morcelliana), ultimo lavoro dello studioso Massimo Giuliani. L’opera, si legge su Avvenire, nasce su impulso di una riflessione dallo storico sociale delle idee David Bidussa. “L’ebraismo – ha scritto Bidussa – è un apparato religioso, ma non è solo un apparato religioso. E un insieme di pratiche rituali, normative, pragmatiche, comportamentali, ma non è solo un galateo comportamentale, ovvero un insieme di atti attraverso i quali stabilire e discriminare gli ebrei buoni da quelli cattivi, oppure i continuatori di un sistema o i suoi distruttori. È la costruzione, nel tempo di un’identità culturale”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 marzo 2014)