Nugae – Parlare

fmatalonIn una quieta sera di primavera, di fronte a un piatto di gnocchi con una montagna di formaggio grattugiato consumato in tête à tête, un’amica s’illumina nel descrivere la gioia da cibo. Praticamente una conversazione tipo la scena delle cose per cui vale la pena vivere di Woody Allen in Manhattan, ma molto meno da intellettuale con registratore. Ripensandoci, in cima a questa lista di felicità primarie stilata da esseri piuttosto elementari, ancor più che mangiare – attività irrimediabilmente legata al tormento di diete iniziate e mai finite – bisognerebbe mettere il parlare. Di qualunque cosa, purché comporti bla bla bla. Scrivere anche è bello, ma già troppo raffinato. Ecco, una che per lo sfinimento di chi la circonda gode spesso di questo piacere, non può non subire il fascino misterioso della Lingua dei Segni. Una specie di rivendicazione del diritto di chiacchiera. Chi è talmente fortunato da non doversene avvalere, normalmente non è che ci abbia grandi contatti. A parte quando ci sono elezioni in vista e alla tv passano le istruzioni per votare ogni cinque minuti (“senato” si dice dando un paio di colpetti al fianco con il palmo della mano perpendicolare) o l’assistere a sporadiche conversazioni in metropolitana, silenziosissime ma concitatissime. Poi magari quella volta si trattava di un amorevole scambio di improperi, ma l’impressione per una profana era di una gran bella positività. Di cui la Compagnia Postale Israeliana adesso si è appropriata, emettendo una nuova serie di francobolli in collaborazione con l’Institute for the Advancement of Deaf Persons in Israel e in circolazione da questo martedì, con rappresentati una serie di concetti piuttosto comuni e carini nella Lingua Israeliana dei Segni. Più o meno 650 mila persone in Israele sono sorde, un problema molto più grande di quanto la gente sospetti: i nuovi francobolli hanno lo scopo di aumentare la consapevolezza delle sfide di ogni giorno per gli israeliani sordi, perché si possano giustamente ancor meglio integrare nella società. Le immagini raffigurate sono stupende, molto pop art con uno sfondo colorato e un paio di mani che compongono i segni che stanno per le parole amicizia, grazie, ciao, amore e bacio. Un po’ banalotte, ma un posticino nella lista di cose per cui vale la pena vivere lo trovano.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @MatalonF

(13 aprile 2014)