Ferrara, torna l’appuntamento con la grande festa del libro
Si avvicina l’appuntamento con la quinta edizione della Festa del Libro Ebraico in Italia di Ferrara. Nell’imminenza dell’evento il Corriere della sera racconta, con una doppia pagina interamente dedicata, il significato di questa nuova sfida nel segno della cultura e della letteratura di qualità. “Un libro aperto (tra vita e fiaba)” titola il quotidiano di via Solferino anticipando i momenti più significativi del festival e richiamandosi alla grande mostra che al Meis celebra il disegnatore genovese Emanuele Luzzati. Intervistato da Paolo Salom, il presidente della Fondazione Meis Riccardo Calimani afferma: “Questa iniziativa, nata da un’intuizione ‘banale’, ha conquistato per primi i ferraresi, che sono i veri protagonisti della festa. Ho detto ‘banale’ perché abbiamo un museo in parte inagibile. Proprio per favorirne il completamento, e visto l’interesse nazionale e internazionale per la cultura ebraica, abbiamo pensato di riempire il vuoto con una festa non solo per gli ebrei, ma per tutti i lettori italiani. Ora Festa e città sono una cosa sola”. Protagonista a Ferrara anche Miriam Meghnagi, artista di origine libica che proporrà un viaggio tra i canti e le melodie della tradizione sefardita ricorrente nelle sue numerose composizioni. “Musica e letteratura – spiega – sono sempre state molto importanti nella vita ebraica e nella liturgia fin dall’epoca biblica. Il canto, che è soffio, è un mezzo di elevazione e di trascendenza”.
Sempre all’interno delle pagine dedicate alla Festa del Libro, Stefano Jesurum descrive uno dei luoghi più suggestivi della Ferrara ebraica: l’Orto in cui sono seppelliti gli ebrei, inaugurato nel 17esimo secolo quando vennero meno i luoghi di sepoltura cinquecenteschi. “Gli epitaffi – scrive Jesurum – rivendicano a gran voce saggezze rabbiniche, fedi incrollabili, sapienze talmudiche, l’essere patrioti in prima linea nel Risorgimento, nella Grande guerra, nella Resistenza”.
Festeggiano insieme la Pasqua, cattolici e ortodossi, per la coincidenza temporale dei rispettivi calendari religiosi. Maurizio Molinari, su La Stampa, racconta come a Gerusalemme le due comunità vivano in sintonia questa ricorrenza e come, per entrambe, forti siano le speranze e le aspettative per la prossima visita di papa Bergoglio nella regione.
Sempre di cristiani in Medio Oriente parla Fiamma Nirenstein, sul Giornale, raccontando le persecuzioni e le vessazioni subite per mano del fondamentalismo islamico. “L’unico Paese dove i cristiani da 34mila che erano nel 1948 sono diventati 140mila è Israele, in piena libertà religiosa”, sottolinea la giornalista. Sconcertante intanto la provocazione del mensile egiziano Al Kibar che, scrive in un secondo articolo Nirenstein, propone una vignetta in cui si parla di “succhiatori di sangue ebrei a Pasqua”.
Cento omicidi nel mondo legati al sito neonazista Stormfront: è il risultato cui sono arrivati alcuni ricercatori statunitensi in uno studio di cui sono stati diffusi gli esiti in queste ore. L’ultimo caso il barbaro assassinio di tre innocenti e in nome dell’odio antiebraico a Kansas City. “Sappiamo che le persone che stanno per commettere questo genere di crimini ‘vivono’ su Stormfront”, spiega una delle autrici del dossier all’Unità.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(20 aprile 2014)