Ucraina, salvezza nella notte
“È successo un grande miracolo” ha affermato l’emissario del Rebbe di Lubavitch e rabbino capo di Mykolaiv in Ucraina, Shalom Gotlib. Sabato mattina alle ore 2:08, un uomo si è avvicinato alla sinagoga, ristrutturata l’anno scorso, e ha lanciato una bottiglia molotov contro la porta principale. L’aggressore ha proseguito lanciando poi un secondo e un terzo ordigno, che hanno colpito l’edificio, facendo salire le fiamme nella sinagoga, ma lasciando intatto il santuario.
Dopo pochi minuti da un’auto di passaggio è uscito un uomo con un estintore che è riuscito a domare le fiamme.
La città ucraina di Mykolaiv, fondata nel 1789 e chiamata fino al 1991 in lingua russa Nikolaev, accolse sin da subito gli ebrei che svilupparono presto dei cantieri navali, fra i più grandi nell’Unione Sovietica. Nel 1834 la maggior parte degli ebrei fu cacciata fino a quando nel 1859 furono invitati a tornare.
Negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, oltre il 20% della popolazione era di religione ebraica e c’erano oltre 15 sinagoghe e altrettante scuole ebraiche. Durante l’occupazione nazista (1941-1944) furono uccisi circa 15000 ebrei. Nel 1962, in epoca comunista, venne chiusa l’ultima sinagoga e nel 1991 fu riaperta la sinagoga maggiore.
Alla morte del primo rabbino capo, rav Avraham David Lavut (1815-1890), gli successe prima il nipote rav Meir Shlomo Yanovsky (1850-1933), poi il genero rav Shmuel Schneerson (1887-1944), tutti appartenenti al movimento Chabad-Lubavitch. Rav Shmuel fu imprigionato in Siberia nel 1941 con l’accusa di aver diffuso la tradizione ebraica. Le difficili condizioni di salute peggiorarono a tal punto che nel 1943 venne liberato; nonostante questo non si riprese e morì l’anno dopo. Il nipote di rav Yanovsky, rav Menachem Mendel Schneerson, conosciuto come il Rebbe di Lubavitch, nacque sempre a Mikolayiv nel 1902. Da quasi vent’anni la comunità è guidata da Rav Gotlib sempre del movimento Chabad-Lubavitch, che sta riportando la comunità ai suoi tempi gloriosi stabilendo una scuola, un bagno rituale, un giornale ed attività religiose, sociali e culturali.
Menachem Lazar, rabbino
(24 aprile 2014)