25 aprile – “La mia indignazione”

settimio di portoCon questo messaggio che ho scritto anche a nome di molti amici e che rivolgo all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) voglio esprimere la mia indignazione per quanto è accaduto questo 25 aprile. Con il vostro cosciente e deliberato disegno di provocare tensione e scontro all’interno del corteo per inficiare il ricordo di quella gloriosa giornata, che era e doveva rimanere, solo ed esclusivamente italiana, diciamo basta a ogni futura partecipazione ad attività promosse o indette da voi.
Il 25 aprile è stata e doveva rimanere una giornata per ricordare, solo e soltanto, la liberazione della nostra nazione, l’Italia, dall’occupazione nazifascista. Voi l’avete ridotta a una passerella del più bieco antisionismo/antisemitismo. In quel giorno, solo e soltanto chi ha combattuto, chi ha dato la vita per la nostra patria, aveva il diritto di manifestare i propri ricordi e la propria gioia per quanto raggiunto.
Il 25 aprile, dovevano trovare spazio tutte le bandiere sotto le quali si è combattuti e morti per l’Italia.
Nessun motivo al mondo poteva giustificare la presenza di movimenti che, pur se condivisi nella loro politica, nulla avevano a che vedere con l’Italia, la Resistenza, i nostri partigiani e i nostri morti.
Nessuna bandiera, estranea alla lotta della liberazione dell’Italia doveva esserci, tanto più, massimo della vergogna e del disonore per l’ANPI, è stato permettere di sfilare a bandiere, che storicamente rappresentano chi era alleato con i nazifascisti mentre i nostri cari, i nostri eroi, combattevano e morivano per l’Italia.
Abbiamo sfilato sotto lo striscione della Brigata Ebraica e sotto le sue bandiere, perché ritenevamo giusto ricordare coloro che di fede ebraica, e quindi nostri fratelli, provenienti da quella, che da oltre 4000 anni, viene chiamata in ogni paese del mondo Eretz Israel, hanno dato le loro giovani vita, lontano dallo loro patria di origine, per la libertà dell’Italia e per l’orgoglio del Popolo ebraico.
Non crediate che noi, ebrei italiani, scorderemo mai la giornata del 25 aprile.
Da oltre 5000 anni ricordiamo le nostre date, belle o brutte che siano, certo non dimenticheremo mai il 25 aprile e i nostri fratelli morti, italiani e stranieri, mancati per essere noi oggi qui liberi di ricordarli.
Certo non è per paura, e lo abbiamo dimostrato il 25 aprile 2014, se i futuri 25 aprile, non saremo più con voi.
Seguiteremo a ricordare e festeggeremo la giornata del 25 aprile, ogni anno, anche da soli se necessario, certamente non lo faremo più con chi ci odia e con chi nascondendosi dietro uno squallido antisionismo, esprime il più squallido ed il più bieco degli antisemitismi.

Settimio Di Porto

(27 aprile 2014)