Abu Mazen di fronte alla Shoah

rassegna“Inaccettabile la frase sui lager”. Così il primo ministro Matteo Renzi, intervistato da Lucia Annunziata su Rai Tre, ha commentato le recenti dichiarazioni in materia del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi (Corriere della Sera, che sceglie proprio questo passaggio per il titolo del testo sul contenuto della trasmissione).

Nel giorno in cui in Israele si celebra Yom HaZikaron laShoah ve-laG’vurah, il ricordo della Shoah e dell’eroismo, ampio spazio sui giornali alle dichiarazioni del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, che in un messaggio diffuso alla vigilia dell’appuntamento in arabo e in inglese ha riconosciuto lo sterminio del popolo ebraico durante la seconda guerra mondiale, definendolo “il più atroce crimine dell’era moderna”.
“È la prima volta che un leader palestinese compie tale passo, sfidando un tabù nel mondo arabo dove prevalgono spesso le teorie negazioniste – scrive Maurizio Molinari sulla Stampa – Per Abu Mazen, 79 anni, c’è inoltre un risvolto personale in quanto il passo compiuto punta ad allontanare le critiche ricevute in passato per la tesi di laurea, discussa all’ateneo di Mosca in piena Guerra Fredda, nella quale sosteneva la teoria della ‘collaborazione fra sionisti e nazisti’. Nella dichiarazione diffusa dalla Wafa, Abu Mazen afferma inoltre che ‘i palestinesi conoscono l’oppressione e la discriminazione’ e dunque sono nella ‘migliore posizione’ per condannare quanto subito dagli ebrei. All’indiretto paragone fra Olocausto e sofferenze palestinesi, Abu Mazen ha infine aggiunto un appello al governo israeliano affinché colga l’occasione per un accordo di pace basato sulla visione di due Stati, fianco a fianco, in pace e sicurezza”.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reagito con durezza ricordando l’alleanza appena nuovamente forgiata tra la stessa Anp e il gruppo terroristico di Hamas.
Proprio sulle contraddizioni che permangono punta il dito Fiamma Nirenstein in un articolo dal titolo “Un altro bluff di Abu Mazen: Shoah, il crimine più odioso” (Giornale).
Diversa la lettura che offre non solo sulle dichiarazioni del presidente palestinese ma anche rispetto alla situazione dei negoziati, lo scrittore israeliano David Grossman intervistato da Repubblica. Dedica molta attenzione all’argomento anche il Corriere della Sera, con interventi di due storiche firme di giornalisti impegnati a raccontare l’area mediorientale, Lorenzo Cremonesi e Antonio Ferrari.

Gli attacchi alla Brigata ebraica in occasione del 25 aprile conoscono a Milano un nuovo capitolo. “Andare alla manifestazione del 25 aprile con la bandiera israeliana significa insultare la resistenza” ha scritto sui social network il portavoce del Coordinamento degli islamici milanesi (Caim) Davide Piccardo. “La tua sulla bandiera di Israele è una frase semplicemente terrificante” la risposta, attraverso gli stessi canali, dell’assessore alle Politiche sociali del Comune Pierfrancesco Majorino (Corriere). Dispiacere è stato espresso dal presidente della Comunità ebraica Walker Meghnagi. “Non capisco questa provocazione. Piccardo interrompe nuovamente il dialogo”. Meghnagi ha inoltre assicurato rispetto agli episodi avvenuti durante la manifestazione in ricordo della Liberazione che “noi non ci facciamo intimidire” (Giornale).

Due spunti interessanti dal mondo dell’economia: sul Sole 24 Ore un’inchiesta sulla crescita dell’attenzione per le certificazioni kosher, con un’intervista a rav Avraham Hazan, fondatore della società Eurokosher, mentre sul Corriere Economia si parla di Waze, start-up israeliana acquisita da Google e oggi leader delle applicazioni di navigazione, che cerca partner in Italia.

Sport e razzismo. Enorme sdegno negli Stati Uniti per le dichiarazioni del proprietario della squadra di basket Los Angeles Clippers, l’ottantenne Donald Sterling (tra gli altri, Gazzetta).

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(28 aprile 2014)