Qui Torino – L’Idromania di Assaf Gavron

Torino Gavron“Ho pensato a come sarò io a 99 anni, se mai dovessi arrivarci, a come sarà il mio paese, la sua politica, la sua situazione sociale”. È la curiosità per il futuro, il cercare di prefigurare come potrebbe essere il domani a muovere le idee di Assaf Gavron, scrittore israeliano, finalista della XIV edizione del Premio letterario Adei Wizo Adelina Della Pergola nella sezione giovani con il suo Idromania. E proprio il suo ultimo libro, pubblicato in Italia da Giuntina, è stato il cuore dell’incontro organizzato dalla stessa Adei Wizo al Salone del Libro di Torino per presentare al grande pubblico della rassegna il mondo letterario israeliano. “È la prima volta che siamo al Salone”, ha sottolineato in apertura la presidente dall’Associazione donne ebree italiane, sezione nazionale del Women International Zionist Organization, Ester Silvana Israel. A intervenire al fianco dell’autore, nell’arco di un incontro moderato da Miriam Rebhun del dipartimento cultura dell’Adei, il giornalista Angelo Pezzana e l’editore Shulim Vogelman di Giuntina.
“Ho pensato a come sarò io a 99 anni, se mai dovessi arrivarci, a come sarà il mio paese, la sua politica, la sua situazione sociale”. È la curiosità per il futuro, il cercare di prefigurare come potrebbe essere il domani a muovere le idee di Assaf Gavron, scrittore israeliano, finalista della XIV edizione del Premio letterario Adei Wizo Adelina Della Pergola nella sezione giovani con il suo Idromania. E proprio il suo ultimo libro, pubblicato in Italia da Giuntina, è stato il cuore dell’incontro organizzato dalla stessa Adei Wizo al Salone del Libro di Torino per presentare al grande pubblico della rassegna il mondo letterario israeliano. “È la prima volta che siamo al Salone”, ha sottolineato in apertura la presidente dall’Associazione donne ebree italiane, sezione nazionale del Women International Zionist Organization, Ester Silvana Israel. A intervenire al fianco dell’autore, nell’arco di un incontro moderato da Miriam Rebhun del dipartimento cultura dell’Adei, il giornalista Angelo Pezzana e l’editore Shulim Vogelmann di Giuntina.
Un libro ricco di sollecitazioni e riflessioni, quello di Gavron, in cui si intrecciano diversi generi letterari e la cui storia ruota attorno a un bene prezioso – in particolare per Israele: l’acqua. Attraverso l’immaginazione, l’autore costruisce una storia, tra fantascienza e thriller, in cui i quadri politici e sociali sono completamente differenti dal presente di Israele. Sconvolgimenti in cui si inserisce la storia di una donna che cerca di scoprire che fine ha fatto il marito scomparso, e che si trova a dover combattere, sola, contro il sistema del monopolio dell’acqua. “È un libro che vuole aprire le menti, che interroga su quale sia la direzione che abbiamo preso e dove andremo a finire – spiega Gavron – In Israele il libro ha ricevuto critiche positive sia dalla critica di destra sia da quella di sinistra, per ragioni diverse”. Il perché è legato al futuro che lo scrittore prefigura per Israele, diventato un piccolo stato che deve confrontarsi con una grande Palestina.
Nominato con Gavron nella sezione ragazzi del premio Adelina Della Pergola, è Aharon Appelfeld con il suo “Fiori nelle tenebre” (Guanda) mentre finalisti della nella sezione principale “Un caso di scomparsa” di Dror A. Mishani (Guanda) “Quel che resta della vita” di Zeruya Shalev (Feltrinelli) e “Traducendo Hannah”, di Ronaldo Wrobel (Giuntina). La premiazione arriverà in ottobre e si svolgerà a Parma.

(11 maggio 2014)