Qui Torino – La memoria passa dal ‘900
Tutelare i valori della democrazia e della cittadinanza, rinsaldare il valore educativo della storia, le cui lezioni molti tendono a dimenticare. A partire da questi punti il giurista Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa-Sanpaolo, e il presidente della Compagnia di San Paolo Luca Remmert hanno spiegato il significato del progetto – presentato ieri al Salone del Libro di Torino – legato al del nuovo Polo del ‘900, centro culturale che la Compagnia di San Paolo e la Città di Torino hanno recentemente avviato al fine di rivitalizzare i Quartieri Militari juvarriani del capoluogo piemontese. Un’iniziativa che vuole recuperare le strutture così come creare una più stretta collaborazione fra quelle realtà culturali che si occupano di ricerche sul 900. “L’idea di metterle insieme – ha spiegato Remmert – è anche quella di rendere la loro vita più efficiente, svilupparne la capacità di stare sul territorio”. L’importanza dello studio del passato è il nodo centrale dell’intervento di Bazoli, preoccupato di fronte a quei fenomeni europei che dalla storia non sembrano aver imparato nulla, riproponendo retoriche pericolose. “Il nostro tempo – ha detto Bazoli – deve essere pienamente consapevole del rischio che corre. Senza memoria si svaluta la cittadinanza, le individualità singole e collettive perdono senso, la democrazia stessa perde il presupposto fondamentale su cui fondarsi. La memoria del 900 – ha aggiunto – è il vaccino essenziale contro il rischio di nuove dittature”. “Occorre difendere le idee originarie dell’Europa – conclude il giurista – che sono uno dei fatti fondamentali dell’eredità del Novecento”. Tra il pubblico presente in sala anche il presidente della Fondazione Beni Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni.
(12 maggio 2014)