In cornice – “Famiglia ebrea”
“Famiglia ebrea” di Bernardino Luini (1482-1532), ora in mostra al Palazzo Reale di Milano, pone più di un interrogativo. A prima vista, il titolo pare sbagliato: parrebbe trattarsi di una tipica “Sosta durante la fuga in Egitto” di cui si tratta in vari passi dei Vangeli. In primo piano, infatti, Luini ha dipinto una donna con un bambino in braccio, accanto a lei un uomo e nello sfondo un cammello in riposo. Ma il titolo è giusto, perché l’uomo è giovane, non vecchio come il Giuseppe dei Vangeli. Quindi è davvero una famiglia ebrea che però pare terribilmente assomigliare a quella dei Vangeli, come a sottolineare che Gesù era ebreo. Luini ha insomma anticipato un tema caro al dialogo interreligioso, sviluppandolo per un committente ben diverso rispetto alla nobiltà della Milano della prima metà ‘500 che tanto avrebbe contribuito alla nascita della Controriforma. In quale caso, il suo datore di lavoro era infatti Giovanni Rabia, personaggio in odore di marranesimo o di credenze pagane-eretiche. Con lui si potè sbizzarrire. Non è inconsueto per Luini: la mostra a lui dedicata indica che si adattava volentieri alla richieste dei committenti e produceva per lo più figure algide inquadrate nell’iconografia richiesta poi dal Concilio di Trento, ma quando poteva lasciava andare il pennello. Allora nascevano i suoi capolavori.
Daniele Liberanome, critico d’arte
(19 maggio 2014)