Europa al voto – L’avanzata dell’estrema destra

votoQuattrocento milioni di cittadini alle urne in 28 paesi in una maratona democratica durata quattro giorni. Ma il verdetto che emerge dall’Europa ridisegnata dal voto non può che destare preoccupazione. Da registrare infatti un foltissimo balzo in avanti dei movimenti euroscettici e nazionalisti in tanti paesi del continente.
Trionfo in Gran Bretagna per Ukip (United Kingdom Independence Party) che segna la prima volta nella storia moderna del Regno Unito in cui né i conservatori, né i laburisti vincono un’elezione nazionale: il partito anti-Europa guidato da Nigel Farage conquista infatti il 29 per cento delle preferenze, con il Labour al 23,7e i Thories del primo ministro David Cameron al 24 (solo il 7% per Lib-Dem).
Non va meglio in Francia, dove un elettore su quattro sceglie l’estrema destra di Marine Le Pen, mentre crollano i socialisti del presidente Francois Hollande (14 per cento delle preferenze) e va male anche il centro-destra dell’Ump appena sopra il 20, con Le Pen che lancia l’appello alle forze euroscettiche per riunirsi a Strasburgo sotto un’unica bandiera (appello rivolto anche al Movimento Cinque Stelle, che ancora non ha dichiarato quali alleanze e quale candidato presidente sosterrà).
Risultati soddisfacenti per formazioni nazionaliste vecchie e nuove, tra gli altri, anche in Danimarca, Grecia, Ungheria, Germania (dove comunque tiene e vince) il partito della cancelliera Angela Merkel
Complessivamente saranno circa il 20 per cento dei 751 deputati del Parlamento di Strasburgo a richiamarsi all’anti-Europa e al populismo nella prossima legislatura.
Un elemento di cui sarà necessario tenere conto per dare le risposte che i cittadini chiedono nel proiettarsi nell’Unione del futuro.

Rossella Tercatin
twitter @rtercatinmoked

(26 maggio 2014)