Musei ebraici aperti per Bruxelles

rassegnaSolidarietà e vicinanza, cultura come risposta all’odio. L’Italia risponde ai fatti di Bruxelles stringendosi alle sue istituzioni ebraiche: tanti i leader e cittadini che hanno voluto prendere parte all’apertura straordinaria dei Musei per ricordare quanto accaduto sabato nel centro di cultura ebraica della Capitale belga (Messaggero Roma e Corriere Milano).
Nel frattempo la polizia belga ha cambiato l’intestazione del fascicolo aperto sulla strage: non più solo “pluriomicidio” ma “di matrice terroristica” (Corriere, che però sceglie di tagliare l’articolo in modo molto specifico sull’ipotesi che ci siano degli agenti segreti dietro la strage, perché la coppia di israeliani uccisi lavorava per un’agenzia governativa).

Elezioni europee. Il giorno dopo gli esiti, è il momento delle analisi. Per un quadro sulla composizione del Parlamento europeo che si appresta a iniziare la legislatura, tra gli altri, Repubblica. “La tentazione razzista del populismo. È allora che la democrazia è a rischio. Ma gli eurofobi non hanno i numeri per bloccare le istituzioni” si intitola l’intervento proposto dal Corriere, che sottolinea come la crescita dei movimenti nazionalisti e xenofobi sia elevata, ma permangano comunque profonde divisioni fra le forze dei vari paesi che rendono difficile la cooperazione (tra gli citato il caso del britannico Ukip che rifiuta l’alleanza con il Fron National francese giudicandolo antisemita). Il Giornale intervista il fondatore di Fn Jean-Marie Le Pen. “Borghezio conquista Roma grazie ai voti di Casapound” riporta Libero sottolineando la gratitudine espressa dall’europarlamentare leghista al movimento neofascista.

Si è concluso il viaggio di Jorge Bergoglio in Israele, cui tutti i giornali dedicano oggi molto spazio. “Papa Francesco termina il pellegrinaggio in Terra Santa con due gesti carichi di significato destinati a Stato e popolo d’Israele: prima in raccoglimento davanti al muro delle vittime del terrorismo e poi inchinato davanti a sei sopravvissuti della Shoah, archivia un viaggio segnato in ogni tappa da momenti emotivi” scrive Maurizio Molinari sulla Stampa. Ed è forte l’appello che il pontefice ha lanciato contro il terrorismo, sottolinea Carlo Marroni sul Sole 24 Ore.
“Le misure concrete per la pace vanno discusse in un negoziato tra le parti. Io non mi sento competente, sarebbe una pazzia da parte mia. La Santa Sede ha la sua posizione dal punto di vista religioso: la città sia custodita come la capitale di tre religioni” dichiara, nell’intervista a Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera, Bergoglio, che risponde anche a una domanda su Pio XII “La causa è aperta, io mi sono informato ma ancora non c’è nessun miracolo. E senza un miracolo la beatificazione non va avanti. Quindi ora non posso pensare a questo”.
“I gesti più autentici sono quelli che non si pensano, dei gesti concreti che ho compiuto nessuno era stato pensato così. Alcune cose, come l’invito ai due presidenti, si era pensato di farlo là, durante il viaggio, ma c’erano tanti problemi logistici, tanti, il territorio dove si doveva fare, non era facile. Alla fine è uscito l’invito e spero che l’incontro in Vaticano riesca bene – le parole del pontefice sull’incontro organizzato con il presidente israeliano Shimon Peres e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen riportate da Andrea Tornielli sulla Stampa – Sarà un incontro di preghiera, non per fare una mediazione. Con i due presidenti ci riuniremo solo a pregare. Credo che la preghiera sia importante. Ci sarà un rabbino, un islamico, ci sarò io. Ho chiesto al Custode di Terra Santa di organizzare un po’ le cose pratiche”.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(27 maggio 2014)