L’attentato di Bruxelles e il nuovo antisemitismo
La notizia dell’arresto in Francia del probabile attentatore al museo ebraico di Bruxelles è oggi rilanciata da tutti i quotidiani. Il 29enne jihadista Mehdi Nemmouche non avrebbe fatto molto per rendersi introvabile, scrive Stefano Montefiori sul Corriere della sera: “Quando i poliziotti francesi gli hanno chiesto di scendere dall’autobus e di aprire la sua borsa nera – si legge nell’articolo – dentro hanno trovato la pistola, il kalashnikov, altre munizioni, la videocamera Go-Pro, il giubbotto, il cappellino, e una bandiera dell’Isis (Stato islamico di Iraq e Siria)”. In più, in una scheda di memoria, un video dove appaiono le immagini delle armi della strage che, a detta del procuratore di Parigi Fançois Molins, sarebbero accompagnate da una voce “che sembra quella del sospetto”.
Sempre relativamente ai fatti di Bruxelles, e sempre sul Corriere, da leggere l’editoriale di Pierluigi Battista dal titolo ‘Incapaci di vedere il nuovo antisemitismo’. Un duro atto d’accusa nei confronti delle negligenze dell’opinione pubblica europea e delle sue difficoltà ad abbracciare un fenomeno che si fa sempre più inquietante e violento. “Ancora una volta – scrive Battista – si confermerebbe la testarda incapacità di capire in che cosa consiste il nuovo feroce antisemitismo che sta insanguinando l’Europa. O la voglia di raffigurare gli assassini antisemiti come spettri di un orrendo passato e non come portabandiera di un nuovo odio fondamentalista in cui l’ebreo rappresenta un’incarnazione satanica, l’oppressore più crudele e dunque degno di essere sterminato”. Le difficoltà insite nel prendere pienamente coscienza di questa minaccia deriverebbero dalla messa in discussione delle certezze e dallo sconvolgimento dei paradigmi causato dal nuovo antisemitismo perché, sostiene Battista, “ci costringerebbe a riconoscere che la guerra santa contro Israele è il vero esplosivo che arma nel mondo gli assassini degli ebrei”.
Agguato di matrice neonazista nella metro di Torino. Ad essere gravemente ferito (anche con alcune coltellate) un 27enne, vicino ai gruppi della sinistra antagonista. Gli autori dell’agguato sono sei giovani, quattro dei quali minorenni, che si ispirerebbero all’ideologia dei naziskin. “A Torino non esiste un’organizzazione di estrema destra che possa essere collegata all’area dei naziskin, estremisti di destra con il culto dei simboli del nazismo, svastiche, croci celtiche e altro ciarpame del defunto Terzo Reich. Ma l’aspetto esteriore – scrive Massimo Numa sulla Stampa – rimanda a quel mondo”.
Si avvicina l’appuntamento con il 70esimo anniversario della Liberazione di Roma. In previsione del grande evento continuano gli approfondimenti di Paolo Brogi sul Corriere. Ad essere raccontata è oggi la vicenda di Gerardo De Angelis, scenaggiatore antifascista che fu torturato in via Tasso e poi ucciso alle Fosse Ardeatine. Brogi dialogo con il figlio Modesto, che accoglie spesso scolaresche nei luoghi della memoria romana: “Modesto spiega con pazienza, ricorda, cerca di far capire. Il tempo non aiuta, l’oblio incombe. Cinecittà stessa è così lontana e sotto schiaffo, oggi. Chi si ricorda più di Gerardo De Angelis il cinematografaro?”.
Movimento Cinquestelle spaccato per il possibile appoggio in sede europea all’estrema destra inglese. Gli ideologi del movimento sono al lavoro per convincere la base in vista della prossima consultazione online, compreso Grillo che ha già incontrato ed espresso un pubblico endorsment in favore di Farage (una cronaca sul Messaggero). A sorpresa intanto sul Giornale Magdi Allam scrive che l’Europa potrà risollevarsi “solo con l’asse Le Pen-Farage”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(2 giugno 2014)