SHIMON PERES IN VATICANO E A ROMA Il Colle attende l’ultimo abbraccio dei due amici che amano la pace
Non è solo la preghiera comune per la Pace di questo pomeriggio, non è solo il nuovo incontro con papa Bergoglio in Vaticano dopo la recente visita a Gerusalemme del capo della Chiesa cattolica, a caratterizzare la visita a Roma del presidente israeliano Shimon Peres.
Conclusa la fase degli incontri interreligiosi, infatti, le ultime ore di Peres prima di abbandonare l’incarico della Presidenza assumeranno nuovi significati con la visita che lo statista israeliano compirà salendo al Quirinale. Rivedere Giorgio Napolitano, riabbracciare l’amico di sempre assumerà per Shimon Peres, in queste ore di inquietudine, di incertezza e di attesa su molte sponde del Mediterraneo, l’emozione di un congedo, dell’atto conclusivo del suo alto mandato alla testa della democrazia israeliana, ma soprattutto sarà una nuova occasione di fraternizzare fra due paesi e fra due uomini amici e amanti della pace. Nel corso della visita Peres conferirà a Napolitano la più alta onorificenza dispensata dalla Presidenza della repubblica israeliana, l’”Itur Nesi Medinat Israel”, la Medaglia della distinzione che lo Stato di Israele come supremo riconoscimento e che fino ad oggi è stata consegnata solo a 18 straordinari rappresentanti nel mondo della politica e della cultura che si sono distinti per il bene che hanno compiuto a favore di Israele e del mondo.
“Sono molti i simboli – spiega l’artista israeliano Yossi Matityahu incaricato di disegnare la medaglia – evocati in questo medaglione. Che cosa ci ha diretti prima dell’avvento delle tecnologie? La Stella del Nord e la mappa celeste ci hanno fatto da guida per navigare nel buio. Ma questa stella, al di là della sua funzione di indicatore perenne, assume anche il significato del segno della retta via, del percorso che ognuno aspira a seguire. La Menorah, il candelabro a sette braccia dalla luce inestinguibile, simboleggia invece la nostra capacità di raccordare l’identità di passato, presente e futuro, la vera vocazione di Israele. Ora proprio l’eterna fiamma della Menorah è rappresentata da una nuova stella, l’Orsa minore, che segna la strada verso la Stella del Nord. Questa è la chiave dalla citazione dal primo libro di Samuele, il dialogo necessario fra il destino di Israele e l’evoluzione del mondo”.
Israele ha bisogno di amici sinceri. Israele ha molto da offrire al mondo. Saranno questi dati di fatto e la nostra maniera di rapportarci ad essi, non solo gli alti gesti simbolici che costellano la missione romana del Presidente di Israele. Proprio il Presidente Peres lo ha ricordato nella sua strada da Gerusalemme a Roma: “Non credo – ha detto – che i leader possano operare nel vuoto. Sono influenzati dalla situazione concreta e dalla realtà spirituale e psicologica. Per questo non credo che gli incontri di Roma possano assumere il significato che attribuiamo al negoziato politico, ma hanno un’enorme importanza per coloro che nel senso più ampio vogliono impegnarsi a portare la pace”.
gv
(8 giugno 2014)