Una preghiera per la pace
Ampio spazio sui giornali all’iniziativa di Jorge Bergoglio per riunire in preghiera il presidente israeliano Shimon Peres e quello dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas. Al momento di raccoglimento per la pace, in programma oggi, non prenderanno parte altri esponenti politici, e invece saranno presenti rappresentanti delle comunità ebraiche e islamiche, tra cui, come ricorda Carlo Marroni sul Sole 24 Ore, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Un plauso all’evento è espresso dal rabbino David Rosen, responsabile del dialogo interreligioso per l’American Jewish Committee, che però sottolinea, intervistato da Avvenire “rimango abbastanza scettico. (…) Non lo nego: se papa Francesco avesse invitato il primo ministro Benjamin Netanyahu l’evento avrebbe avuto molto più impatto”. Repubblica propone invece un lungo colloquio con Abbas, in cui il presidente dell’Anp spiega il suo punto di vista sulle tematiche più attuali, a partire dalla riconciliazione della sua formazione Fatah con il gruppo terroristico di Hamas. Ancora sull’Osservatore romano i testi in italiano delle tre preghiere che verranno recitate (in momenti diversi), quella ebraica, cristiana e musulmana.
Repubblica racconta la grande mostra dedicata alle pittrici ebree del XX secolo (promossa, tra gli altri dalla Fondazione beni culturali ebraici e dal Museo ebraico di Roma). “Artiste, viaggiatrici, protagoniste dell’emancipazione femminile e della scena culturale romana. Ma soprattutto donne che nel tessuto turale dell’Italia del Novecento seppero affermare la propria piena indipendenza creativa e intellettuale. È un’avanguardia forse poco valorizzata dalla storiografia, ma straordinariamente feconda quella raccontata nella mostra ‘Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica’, dal 12 giugno al 5 ottobre alla Galleria comunale d’Arte moderna”.
Esteri. Fiamma Nirenstein racconta sul Giornale la competizione per eleggere il nuovo presidente d’Israele. “Colloqui diretti e alla luce del sole tra Stati Uniti e Iran sul nucleare. Con una mossa a sorpresa, che ha già provocato qualche polemica interna, la Casa Bianca ha accettato di inviare domani a Ginevra una delegazione ufficiale per incontrare gli inviati degli ayatollah” scrive Repubblica. “Riprendono quota i rapporti diplomatici tra Egitto e Israele dopo le recenti tensioni. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto ieri un colloquio telefonico con il neo presidente egiziano Abdel Fattah El Sissi, con il quale si è congratulato per la recente vittoria elettorale. Secondo quanto riportato dall’ufficio del premier, Netanyahu ha sottolineato ‘l’importanza strategica’ dei rapporti tra i due Paesi e la necessità di mantenere gli accordi di Camp David” riporta l’Osservatore romano. Ancora sul quotidiano della Santa Sede la notizia che è il governo spagnolo ha approvato un progetto di legge per offrire il diritto alla cittadinanza spagnola a tutti gli ebrei discendenti da coloro che furono cacciati nel XV secolo.
Cultura. Il Corriere della Sera intervista il direttore d’orchestra israeliano Daniel Barenboim, che parla tra l’altro del futuro della Scala. Sul Sole 24 Ore Domenica si parla di conflitti tra le religioni presentando il volume, a cura di Steve Clarke, Russell Powell, Julian Savulescu, “Religion, Intolerance, and Conflict: A Scientific and Conceptual Investigation” (University Press, Oxford). Repubblica offre un colloquio con lo scrittore e storico dell’arte Arturo Schwarz.
Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked
(8 giugno 2014)