Eyal, Gilad e Naftali, Israele non si ferma

rassegnaIsraele continua a cercare Eyal, Gilad e Naftali. Su Repubblica un lungo reportage dedicato alla vicenda, alla ricerca dei rapitori e all’angoscia che stringe lo Stato ebraico. Le operazioni proseguono nei dintorni di Hebron, dove “soltanto qualche mese fa qui circolava un manuale di Hamas, che considera il sequestro di israeliani l’arma migliore per ottenere il rilascio dei palestinesi detenuti in Israele, di 18 pagine a circolazione interna dal titolo Guida per il rapitore”, con suggerimenti e consigli ben dettagliati – scrive il corrispondente Fabio Scuto – Al sesto giorno Israele si consuma nell’ansia di quest’attesa, di un segnale, un indizio, una rivendicazione”. Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha nuovamente condannato il rapimento che vede il coinvolgimento del gruppo terroristico di Hamas a poche settimane dalla riconciliazione con Fatah: “Chi lo ha compiuto vuole distruggerci”. Abu Mazen ha chiesto che i ragazzi possano tornare a casa (Messaggero).

Continua a essere alta l’attenzione sul dramma iracheno. Proseguono i combattimenti tra gli estremisti islamici e l’esercito regolare che tenta di respingerne la dilagante avanzata: teatro degli scontri è ora il complesso petrolifero di Baji, mentre le compagnie energetiche stanno evacuando (tra gli altri Lorenzo Cremonesi sul Corriere). Forte la richiesta per un intervento degli Stati Uniti, con il presidente Barack Obama che tenta di studiare una strategia (Repubblica).
Tra gli estremisti dell’Isis, la rete del terrore che combatte contro il governo iracheno (ma anche in Siria contro il dittatore Bashar Assad) ci sono anche molti cittadini europei, compresi una trentina di combattenti partiti dall’Italia, come ha riferito il Ministro dell’Interno Alfano: il Corriere ricorda come sia stato proprio un francese affiliato al gruppo a colpire il Museo ebraico di Bruxelles uccidendo quattro persone.

Roma. Citati in giudizio in 14 che gravitavano interno al sito Stormfront con l’accusa di incitamento all’odio razziale (Corriere).

Memoria. Sull’Osservatore romano Anna Foa ricorda la figura di Giuseppe Caronia, direttore della clinica malattie infettive del Policlinico di Roma che durante la guerra nascose decine di oppositori politici ed ebrei e fu per questo insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni nel 1996. Presentato oggi alla Sapienza il volume a lui dedicato “La punizione che diventò salvezza. Il salvataggio della famiglia Sonnino durante la Shoah ad opera del prof. Giuseppe Caronia” (Udine, Forum Editrice, 2014) a cura di Silvia Haia Antonucci e Micol Ferrara.
Arrestato in America un guardiano di Auschwitz (Tempo).

A Firenze grande ritorno del Balagan Cafè nei giardini della sinagoga. “Oggi alle 19, incontro con Amanda Sandrelli che alle 21 sarà protagonista con l’Orchestra Multietnica di Arezzo dello spettacolo “Cre-doinunsolo-DIO” (così il titolo, con un gioco di parole), di Stefano Massini, uno dei migliori drammaturghi europei (musiche di Enrico Fink)” scrive la Nazione.

Su Corriere Innovazione, un approfondimento dedicato all’Israele Start up nation.


Rossella Tercatin
twitter @rtercatinmoked

(19 giugno 2014)