Le foto da Auschwitz che fanno discutere Israele

rassegnaAncora tensioni tra esercito israeliano e miliziani di Hamas della Striscia di Gaza. Sui giornali italiani si riferisce (in breve) dei nuovi raid di Tsahal nella Striscia a seguito del lancio di razzi da Gaza verso il Sud di Israele. Fuorviante il titolo del Messaggero, che parla di operazioni notturne dei “caccia di Tel Aviv”.

Il memorabile intervento delle madri dei tre studenti rapiti alle Nazioni Unite è oggetto di un’analisi sul Foglio. L’editoriale, non firmato, contiene anche un duro attacco ai silenzi dell’Onu quando ad essere violati sono i diritti dello Stato ebraico e dei suoi cittadini. “Ha cambiato nome – si legge – ma il Consiglio ha sempre la stessa missione: ignorare le violazioni di diritti umani nel mondo e condannare Israele. Ci hanno pensato queste tre donne ebree a riportare l’onore nell’Aula di Ginevra. Ma non è soltanto l’Onu a tacere o a usare una lingua di legno sul rapimento dei tre studenti. Jennifer Rubin sul Washington Post accusa anche la Casa Bianca, rimasta in silenzio sul rapimento. Non ci sono hashtag di Michelle Obama per i tre rapiti”.

E ancora in Israele significativo è il dibattito attorno all’autoscatto, diffuso attraverso i social network, di un gruppo di studentesse ritratte in una posa irrituale ad Auschwitz. Un’iniziativa che avrebbe anche finalità di denuncia, sostengono gli autori, dell’uso “politico” della Shoah da parte del primo ministro Netanyahu (Sul Messaggero un pezzo di Roberto Romagnoli).

Sul settimanale Tempi la riproposizione integrale dell’intervento di Angelica Edna Calò Livne apparso sul notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24 negli scorsi giorni. Una grande storia di dialogo, amicizia e progettualità condivise tra israeliani e palestinesi.

Polemiche roventi a Padova per la decisione assunta dal primo cittadino leghista Massimo Bitonci di imporre il crocifisso in tutti i luoghi pubblici (e allo stesso tempo di negare le palestre per la celebrazione del Ramadan islamico). Secondo il segretario provinciale del Pd, Massimo Benin, quello di Bitonci è “un modo sgradevole di fare il bene della comunità” (Libero).

Condanna a 22 mesi per Nicola C., che nel giugno 2010 tentò di estorcere 10mila euro all’artista Moni Ovadia sotto la minaccia di rendere pubbliche alcune foto a sfondo erotico con la moglie (Corriere Roma, tra gli altri).

Continua a far parlare di sé la mostra “Artiste del Novecento. Tra visione e identità ebraica” esposta alla Galleria d’Arte Moderna con il contributo, tra gli altri, della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia e del Museo ebraico di Roma.

Scompare all’età di 99 anni Eli Wallach, attore statunitense che fu protagonista del celeberrimo spaghetti western “Il buono, il brutto e il cattivo”. Era nato nel 1915 a Brooklyn in una famiglia ebraica di origine polacca. Scrive Maurizio Porro sul Corriere: “Gli capitò di essere Napoleone e pure Hitler, ma il suo genere di riferimento fu il western, con ospite d’onore il don Altobello del Padrino. Fino a quando ha potuto è stato sul set, negli ultimi anni con l’amico Eastwood, Polanski e Stone”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(26 giugno 2014)