Time out – Balotelli

daniel funaroFossero questi i problemi dell’Italia dicono i benaltristi, ma si può dire senza timore di essere accusati che le parole di Balotelli sono demenziali e deliranti? Certo, sappiamo tutti che l’attaccante del Milan non è pagato per le sue riflessioni filosofiche, ma per buttare la palla dentro la rete (cosa che in realtà non fa neanche così spesso) ma non è forse il caso di stigmatizzare le sue parole allo stesso modo in cui lo avremmo fatto se le avesse pronunciate una persona dal diverso colore della pelle? Se, come avvenuto finora, Balotelli sceglie di essere il simbolo della giusta battaglia per l’integrazione dei ragazzi di seconda generazione allora non può esimersi dal comprendere alcune ovvietà. La prima e più importante è che i comportamenti non dipendono dal colore della pelle, né dal sesso né dalla religione. Non soni i “negri” a essere più solidali, così come non sono neanche i bianchi a godere di qualche attributo particolare in virtù della differente azione della melatonina. Sono le persone con i loro comportamenti che fanno la differenza, gli stessi comportamenti per cui oggi viene pubblicamente criticato e che non dipendono certo dal suo colore della pelle. Parli di meno Balotelli e inizi a comportarsi e a giocare meglio a pallone, così da evitare anche qualche brutta figura, con il rischio che magari, sentendosi più apprezzato, finisca pure ogni tanto per buttarla dentro.

Daniel Funaro

(26 giugno 2014)