DafDaf – Libri-domanda e libri-risposta

dafdafCi sono libri che pongono le domande e sono molto utili per ragionare, e ci sono libri che rispondono a domande, e sono altrettanto utili perché si possono regalare a chi le fa quando ci stufiamo di dare le risposte, e magari nel frattempo sbirciarle per ripassarle e controllare che è tutto ok, che le sappiamo già anche se magari non avremmo saputo darle con tanta chiarezza. Chiameremo quelli della prima tipologia libri-domande e quelli della seconda libri-risposte.

Un utile libro-risposta è Che cos’è l’antisemitismo? di Lia Levi, edito da Il battello a vapore, con la prefazione di Elio Toaff. Regalatelo a tutti quelli che domandano (o non domandano, ma si capisce tanto che vorrebbero però si vergognano): che cos’è la Shoah? Ebrei e israeliani sono la stessa cosa? Perché gli ebrei non vivono tutti in Israele? È vero che sono tutti ricchi? E che sono più intelligenti degli altri? E perché sono stati perseguitati? Cosa sono le leggi razziali? E così via.

Un bel libro-domanda è Il nemico (Terre di mezzo), scritto da Davide Calì e illustrato da Serge Bloch. Ci sono due soldati asserragliati in due buchi e ogni tanto uno si arrampica fino alla superficie e spara un colpo verso l’altro. Sono nemici, e devono odiarsi. Piccolo particolare: la guerra c’è da così tanto tempo che nessuno ricorda più com’è cominciata e perché va avanti. Chi è davvero quel soldato nemico che non vediamo, eppure siamo sicuri sia lì, siamo sicuri di doverlo odiare, sicuri che ci debba odiare anche lui, perché così recita il nostro manuale? È davvero così feroce e diverso, siamo sicuri che non guardi le nostre stesse stelle…?

DD 46 libri copiaI classici sono quei libri che sono riusciti, negli anni, a contenere insieme domande e risposte, sono quindi sia libri-domanda che libri-risposta. Soprattutto, di solito sono bellissime storie. Oh, boy! di Marie-Aude Murail (una delle mie autrici preferite) è stato pubblicato qualche anno fa per Giunti e a rileggerlo mantiene intatta la sua forza, quella di essere un libro tragico e divertente insieme. Venise, Morgane e Siméon Morlevent sono rimasti improvvisamente orfani: hanno rispettivamente cinque, otto e quattordici anni. Ma attenzione: se vi aspettate una storia strappalacrime siete fuori strada, qui c’è dell’ottimo humour nero, perché gli scatenati Morlevent non hanno alcuna intenzione di cedere alle pressioni di una qualsiasi assistente sociale; piuttosto, si incollano allo zio meno affidabile che c’è. E noi, naturalmente, tifiamo per loro. Tanto è vero che appena arriviamo al capitolo tredici siamo ben felici che non esista “per non portare iella ai Morlevent”.

Nadia Terranova – DafDaf 46, luglio 2014

(4 luglio 2014)