Rav Zalman Schachter-Shalomi (1924-2014) Una vita per la consapevolezza

Rav Zalman Schachter-Shalomi“Se la lunga durata della tua vita non è supportata da un’estesa consapevolezza, non stai vivendo a lungo. Stai solo morendo a lungo”.
Zalman Schachter-Shalomi, il fondatore e più importante leader del Renewal Judaism, il movimento per il rinnovamento ebraico, è scomparso in Colorado a 89 anni (nell’immagine in uno storico incontro in Tibet con il Dalai Lama insieme a un gruppo di rabbini, raccontato nel libro “The Jew in the Lotus” di Rodger Kamenetz). Reb Zalman, come era affettuosamente noto, era nato in Polonia nel 1924 e cresciuto a Vienna. Con la sua famiglia riuscì a raggiungere l’America nel 1941, dopo un periodo di internamento in un campo del governo di Vichy. Si avvicinò al chassidismo e in particolare al mondo dei Lubavitch da cui ricevette l’ordinazione rabbinica nel 1947. A completare il suo percorso di studi furono un master in Psicologia delle religioni alla Boston University e un dottorato alla Hebrew Union College, istituto legato all’ebraismo riformato. All’inizio degli anni ’60 infatti il rabbino cominciò ad allontanarsi da Chabad, mantenendo però quello che in molti definiscono un approccio “neochassidico”, fortemente incentrato su alcuni elementi essenziali del chassidismo, e contemporaneamente influenzato da forti ideali progressisti. Spiritualità, canto, danza, meditazione, mistica, ma anche femminismo, diritti civili, attenzione all’ambiente, giustizia sociale, fusi in un approccio da molti definito come New Age, che si propone di dare una risposta ebraica alla vita contemporanea e che ha saputo avere nei decenni una forte influenza ben oltre i confini della comunità di chi oggi si riconosce apertamente nel Renewal Judaism. “Ho trascorso del tempo con Reb Zelman l’ultima volta un mese fa, durante Shavuot. Dimostrava tutti i suoi 89 anni – ha scritto sul Forward Jay Michaelson, giornalista e scrittore, fondatore del magazine ebraico progressista Zeek, ricordando la figura del suo Maestro – Aveva chiara la percezione di essere vicino alla fine dei suoi giorni. È stata dura sentirlo, ma anche stranamente confortante. Mi sono trovato di fronte a un Maestro capace di morire nello stesso modo in cui aveva vissuto: con consapevolezza, onestà e insegnamenti per tutti noi”. Tra i pilastri del Renewal Judaism, un approccio nuovo all’Halakhah, l’integrazione fra il mondo fisico, spirituale, emozionale e intellettuale, l’importanza del dialogo interreligioso e dell’ecumenismo inteso come legame fra le varie fedi, il concetto di “cambiamenti di paradigma” (che nel mondo scientifico indica un cambiamento nelle assunzioni basilari nell’ambito di una teoria dominante) nell’ebraismo. Nel 1962, Schachter-Shalomi aveva fondato in Massachusets B’nai Or Religious Fellowship, una congregazione basata su affinità e partecipazione senza un leader, ma invece basata su un approccio partecipatorio, introducendo momenti di meditazione, canto e danza, durante la preghiera. Nel 1993 B’nai Or (letteralmente “i figli della luce”) si fuse con lo Shalom Center del rabbino Arthur Waskow’s, dando vita ad Aleph, the Alliance for Jewish Renewal. Così Michaelson spiega l’impatto di Reb Zalman sulla sua vita e sul mondo ebraico, ricordando il loro primo incontro, una lezione alla Hillel House mentre studiava legge a Yale. “Sarebbero passati molti anni prima che ci rivedessimo. Quando accadde, nel 2002, esercitava già un’influenza fondamentale nella mia vita, spesso senza che io nemmeno me ne rendessi conto. L’ebraismo che io praticavo era l’ebraismo che aveva contribuito a creare: partecipatorio e progressista, ma allo stesso tempo fortemente impegnato sul fronte della potente spiritualità delle comunità ebraiche tradizionali. Nonostante il Rinnovamento ebraico sia spesso etichettato con lo stereotipo di New Age è in realtà alquanto intransigente, rifiutandosi di rinunciare alla politica progressista (nel senso più ampio del termine) o al potere spirituale del Chassidismo o della Kabbalah. Pratichiamoli entrambi, insiste”.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(4 luglio 2014)