Qui Roma – Il violinista sul Tevere
Un viaggio nelle strade della Roma ebraica di fine Ottocento, portati per mano dalle note della musica klezmer. “Il violinista sul Tevere”, spettacolo realizzato dall’Orchestra Popolare Romana, è un racconto in musica che accompagna lo spettatore lungo i luoghi della città eterna. Una Roma d’epoca che rivive, dunque, grazie all’abilità dei quattordici strumentisti dell’Orchestra e di un narratore, protagonisti domani sera al Chiostro della Galleria d’Arte Moderna della Capitale. Un concerto che si inserisce nell’ambito del calendario di eventi legati alla mostra in corso alla Gam “Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica” a cura di Marina Bakos, Olga Melasecchi e Federica Pirani, realizzata dalla Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia assieme a Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Museo ebraico di Roma. La chiave di lettura adottata dall’Orchestra Popolare Romana, che da da tre anni si dedica alla ricerca e alla diffusione della musica di tradizione ebraica italiana sia sefardita che ashkenazita, rientra perfettamente in uno dei tanti scenari che la mostra (aperta fino al 5 ottobre) ha il merito di aprire: il racconto della Roma dello scorso secolo, con i suoi circoli culturali e la sua effervescenza politica, letteraria ed artistica. Sono gli anni del sindaco Ernesto Nathan, delle figlie artiste Annie e Liliah – le cui opere sono tra le centocinquanta esposte alla mostra Artiste del Novecento – il periodo di Giacomo Balla, Giorgio De Chirico e ancora Antonietta Raphaël, celebre artista che fu una delle protagoniste del panorama artistico dello scorso secolo.
Tornando allo spettacolo, “Il violinista sul Tevere” ha inizio dal pretesto del ritrovamento del diario di viaggio di un giovane musicista klezmer nel 1891 a Roma. Ad accompagnarlo nelle strade e nelle piazze un po’ magiche e forse un po’ sognate della città eterna saranno le musiche di ispirazione klezmer popolare nonché i luoghi di Roma-ebraica e non solo- in bilico tra tradizione, modernità ed emancipazione.
d.r.
(8 luglio 2014)