Israele – Shimon Peres: “Non può esistere compromesso con il terrore”

peresUna contabilità che non si arresta. I razzi da Gaza continuano a essere sparati contro le città israeliane, le sirene suonano, per avvertire la popolazione di mettersi al riparo nei rifugi, e prosegue senza sosta l’opera di Iron Dome per neutralizzare la minaccia. Solo nelle ultime ore, tra le altre, Sderot, Ashkelon, Ashdod, Tel Aviv mentre nella notte alcuni razzi sono stati sparati anche dal Libano contro il nord di Israele. Ad Ashkelon, un ragazzino israeliano di 16 anni è rimasto ferito da razzo ed è in condizioni critiche secondo quanto riferisce la stampa israeliana.
“I terroristi di Hamas puntano a uccidere e ferire il maggior numero possibile di israeliani innocenti. Non vogliamo fare del male ai civili – ha sottolineato il presidente Shimon Peres -Una realtà in cui cinque milioni di persone, incluse donne e bambini, sono costretti a correre nei rifugi, è intollerabile. Non possiamo permettere al terrorismo di costringere i nostri cittadini nei rifugi. Non ci può essere un compromesso con il terrore”. Peres ha ricordato anche come Gaza sia stata lasciata da Israele. “Avrebbe potuto prosperare e invece è diventata una base di terrore. Gaza potrà essere davvero libera quando romperà le catene dell’organizzazione terrorista”.
Nella Striscia, l’esercito di difesa israeliano prosegue l’Operazione Protective Edge contro gli obiettivi legati al gruppo terroristico di Hamas. Nella notte un’incursione israeliana ha distrutto una base di lancio di missili a lungo raggio, secondo quanto confermato dallo stesso Idf, che riporta anche la notizia di quattro soldati feriti in modo lieve nello scontro a fuoco, che però sono tornati tutti a casa senza problemi, mentre prosegue l’offensiva area e navale e si registrano vittime anche tra i civili.
In previsione dell’inizio di una massiccia operazione di terra, in migliaia nel nord della Striscia starebbero lasciando le proprie case, seguendo l’invito di Tzahal per evitare al massimo il coinvolgimento della popolazione nei combattimenti, nonostante l’invito di Hamas a ignorare gli avvertimenti israeliani.
Se l’ingresso dell’Idf a Gaza non è, per ora iniziato, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha però ammonito che Protective Edge potrebbe durare a lungo, fino a che non sarà “riportata la quiete”.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

(13 luglio 2014)