Musica – Lorin Maazel (1930-2014)

maazelÈ scomparso ieri, all’età di 84 anni, Lorin Maazel, uno dei più grandi direttori d’orchestra del nostro tempo. Si trovava a casa sua in Virginia proprio per l’annuale festival di Castleton da lui fondato, i cui organizzatori hanno dato comunicazione del decesso, dovuto alle complicazioni di una polmonite. Direttore delle maggiori orchestre del mondo, fra cui l’Opera di Berlino, l’Orchestra di Cleveland e la New York Philarmonic, Maazel è stato anche un grande violinista e artista, nonché un uomo dalla cultura poliedrica. “Ho sempre creduto che le arti, di per sé, e i loro esponenti, gli artisti, abbiano da giocare nell’arena pubblica un ruolo più ampio. Ma deve essere totalmente apolitico, apartitico e privo di programmi specifici. Si tratta del più alto fra i ruoli: avvicinare le persone e le loro culture insieme su un terreno comune, dove le radici di un interscambio pacifico possono impercettibilmente ma irrevocabilmente germogliare” – questo suo pensiero campeggia sulla home page del sito del festival di Castleton ed è stato una solida linea guida della sua carriera. In molti ricordano ad esempio quando nel 2008 portò la New York Philarmonic Orchestra in Corea del Nord, aprendo le porte di una delle nazioni più isolate al mondo per un concerto senza alcun precedente trasmesso dalle televisioni di tutto il globo. Quel giorno nell’auditorium di Pyongyang il pubblico dell’élite comunista nord coreana omaggiò l’orchestra più antica d’America con una standing ovation tanto travolgente che alcuni dei musicisti lasciarono il palco tra le lacrime. “Non potevamo immaginare che saremmo stati sopraffatti da una tale stupenda, stupenda reazione”, commentò poi il Maestro. Ma questo è uno solo dei molti episodi che costellano la sua vita dedicata alla musica, con la direzione di più di 150 orchestre in più di 5000 concerti e opere, e più di 300 incisioni discografiche all’attivo, compresi i cicli sinfonici di opere orchestrali complete di Beethoven, Brahms, Debussy, Mahler, Schubert, Tchaikovsky, Rachmaninoff, e Richard Strauss. Maazel ha ottenuto numerosissimi riconoscimenti internazionali, tra cui due volte la Légion d’honneur in Francia, il Premio Abbiati in Italia, la qualifica di Membro Onorario a Vita della Israel Philarmonic Orchestra e il titolo di Ambasciatore di Buona Volontà dell’ONU. Nato in Francia nei pressi di Parigi, a Neuilly-sur-Seine, da genitori ebrei statunitensi di origini russe, Maazel fu un vero e proprio bambino prodigio. A cinque anni iniziò a studiare violino e a sette già prendeva lezioni per la direzione d’orchestra. Nel 1941, a soli 11 anni, fu invitato a dirigere la NBC Symphony Orchestra dal grande maestro Arturo Toscanini che, dopo averlo ascoltato, lo applaudì dicendogli “God bless you”. Il concerto rimase un evento storico anche perché i membri dell’orchestra, indispettita dal fatto di essere diretta da un bambino, lo accolsero il primo giorno di prove con un lecca lecca in bocca. Ma il piccolo Lorin si guadagnò senza fatica il loro rispetto la prima volta che interruppe la prova per segnalare un errore. L’anno successivo, dodicenne, per lui si aprirono le porte della New York Philarmonic e a quindici anni aveva già diretto la maggior parte delle più importanti orchestre americane. Ma fu in questo momento che mise per un attimo in un angolo la sua bacchetta per dedicare qualche anno agli studi accademici in matematica, filosofia e lingue – ne parlava correntemente sei – all’Università di Pittsburgh. Nel 1951 partì poi per Roma con una borsa di studio, per studiare la musica rinascimentale italiana. E fu proprio in Italia che inaugurò la parte più matura della sua carriera, quando fece il suo debutto al Teatro Bellini di Catania. Ormai si era guadagnato una straordinaria fama, tanto che nel 1960 fu il più giovane della storia oltre che il primo americano a dirigere nel tempio wagneriano di Bayreuth con “Loengrin”. Da quel momento cominciò a dirigere tutte le maggiori orchestre del mondo: prima la Deutsche Symponie Orchester Berlin, dal 1972 per dieci anni la Cleveland Orchestra, e poi fino al 1984 fu sovrintendente della Wiener Staatsoper. “Ho condotto 132 orchestre in totale, ma negli ultimi 20 anni, non ne ho condotte più di sette o otto” – dichiarò poi in un’intervista 1985. “Dunque ora ho voglia di divertirmi un po’ in giro per il mondo, incontrare persone che hanno avuto modo di conoscermi attraverso le mie incisioni e la televisione. Sono come un bambino che ha finito la scuola”. Ciononostante, non poté resistere a lungo al richiamo e nel 1988 approdò alla direzione della Pittsburgh Symphony Orchestra. Negli anni novanta, in Maazel si ravvivò l’interesse per la composizione che lo aveva colpito per breve tempo nella sua giovinezza, ma che coltivò solo sporadicamente negli anni successivi. Assunse una serie di commissioni di concerti e realizzò l’opera “1984”, basata sul romanzo di Orwell, su libretto di McClatchy e Meedan, la cui prima rappresentazione avvenne a Londra nel 2005 presso la Royal Opera House e che fu poi ripresa alla Scala, a Milano, nel 2008. Nel 2009, Maazel ha fondato il Festival di musica classica e lirica di Castleton, nei terreni della sua fattoria in Virginia. Ha diretto il festival in collaborazione con sua moglie, l’attrice tedesca Dietlinde Turban Maazel, che lascia insieme ai figli Anjali e Daria, Ilaan e Fiona, Orson, Leslie e Tara e ai quattro nipoti. Tutto il mondo della musica piange la scomparsa di un grande uomo e artista, che proprio qualche settimana fa a Castleton aveva definito il suo “più di un lavoro d’amore – un lavoro di gioia”.

Francesca Matalon

(14 luglio 2014)