Qui Rodi – Ritrovarsi nel ricordo
Un momento molto speciale. Non solo per ricordare, ma anche per ritrovarsi. Così lo storico Marcello Pezzetti, direttore della Fondazione Museo della Shoah di Roma, descrive le iniziative organizzate in occasione del settantesimo anniversario dalla deportazione degli ebrei di Rodi nei campi di sterminio nazisti, avvenuta tra il 18 e il 23 luglio 1944 (in programma tra l’altro un grande convegno cui prendono parte anche Liliana Picciotto, storica della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea e Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Sara Berger della Fondazione Museo della Shoah di Roma).
“Tanti sopravvissuti arrivano da tutto il mondo per la commemorazione, dall’Italia, dal Sud Africa, da Israele, dal Belgio. Per molti è un viaggio estremamente faticoso, ma è uno sforzo che hanno scelto di fare per ritrovarsi tutti, forse per l’ultima volta” spiega Pezzetti (nell’immagine mentre incontra la redazione a Trieste nel corso di Redazione aperta).
“Quella rodiota è un’identità ebraica fortissima, che ha seguito gli ebrei provenienti dall’isola in tutto il mondo, con le usanze, la lingua giudeo-spagnola, i cibi. La comunità era davvero un’unica grande famiglia, come testimonia il legame tra tutti coloro che ne condividono l’origine”.
Un mondo che la Shoah ha letteralmente spazzato via, di cui oggi nella vita locale non rimane quasi traccia. “Oggi l’isola ricorda pochissimo del suo passato, nonostante il quartiere ebraico rappresentasse una delle tre zone della città insieme a quello greco e quello turco. Dovrebbe essere parte dell’identità locale, e invece oggi la Rodi ebraica è una città di fantasmi che solo i sopravvissuti possono vedere”.
Anche i rapporti con le autorità greche non sono sempre facili, ma ciò che lo storico preme a sottolineare è anche l’importanza di una consapevolezza da parte delle istituzioni italiane, ebraiche e non, perché cittadini italiani erano gli ebrei di Rodi.
“Noi siamo presenti per far sentire la nostra vicinanza e il nostro amore. È importante che non rimaniamo da soli” conclude Pezzetti.
Tra i momenti fondamentali della commemorazione anche la consegna della lista completa dei nomi dei deportati, realizzata dal Cdec, al presidente della piccola comunità ebraica di Rodi, Bella Restis.
(23 luglio 2014)