Qui Trieste – Talmud, una pagina insieme

RdR a Redazione Aperta 2014Talmud, una pagina insieme. Sono le ultime giornate di Redazione Aperta, il tradizionale laboratorio giornalistico che sin dalla nascita di Pagine Ebraiche, cinque anni or sono, riunisce per due settimane la redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di Pagine Ebraiche a Trieste. Ospite della comunità ebraica a Opicina, la colonia sul Carso che negli anni ha visto passare tanti bambini e ragazzi, la redazione ha spesso accolto gli ospiti nelle storiche sale del Caffè San Marco, e soprattutto della sua bella e luminosa libreria. Roberto Della Rocca, il rabbino che a Milano dirige il dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI ha dedicato ai partecipanti sia le ore pomeridiane che una sessione serale, e ha voluto analizzare le iniziative straordinarie messe in atto dal dipartimento Informazione per garantire un flusso costante di notizie sulla guerra in corso in queste ore.
La necessità di non tacere anche di fronte alle situazioni sgradevoli e una disamina delle strategie migliori per combattere ignoranza e cattiva informazione sono in effetti state anche il tema della prima parte dell’incontro con il rav. Come garantire che le informazioni corrette arrivino là dove è più necessario? Cosa possiamo fare per alzare il livello del dialogo? Che mezzi, quali strumenti si possono utilizzare per sollevare problemi etici e morali anche gravi, quando il semplice e normale comportamento corretto, pacato, civile, non è più sufficiente? Passare ad un grado più alto, fare riferimento all’autorità, e quale? Oppure accettare passivamente le situazioni, rinunciando a far sentire alta e forte la propria voce? In un contesto in cui la maggioranza si appiattisce sulla non azione, sulla non reazione a fatti dolorosi, come garantire una presa di coscienza e una vera e profonda comprensione della portata dei fatti?
Nella seconda sessione, orientata maggiormente allo studio delle fonti e a un ragionamento su come la Torah possa essere considerata un rifugio per coloro che la studiano, il rav ha analizzato una pagina del Talmud Bavli (makkòt 9b e 10a), dove si tratta delle città-rifugio, luoghi in cui chi si è reso colpevole di omicidio involontario non può essere raggiunto dall’azione vendicatrice dei parenti della vittima.
Le analogie con la contemporaneità sono impressionanti, e le indicazioni del testo possono essere lette in chiave attuale, dando un senso profondo di quanto basarsi sulle fonti e tornare ai testi fondamentali sia la strada maestra per la crescita. Lo studio è anche responsabilità: se un discepolo viene esiliato, il suo maestro lo dovrà seguire nell’esilio, e parallelamente se un rabbino deve andare in esilio tutta la sua scuola lo seguirà. La vita senza studio, senza un maestro, non è vita, e il destino di allievi e maestri è e deve essere lo stesso. Inoltre, nel momento in cui ci si occupa di Torah, la Torah diventa il vero rifugio dello studioso, ma che non se ne occupa con cuore sincero e vero impegno non può utilizzarla in maniera strumentale per giustificare le proprie meschinità. È scritto che un giorno di studio della Torah vale più di mille sacrifici, a chiarire come ci sia una grande preminenza dello studio rispetto al culto. Il rav ha sottolineato come non ci si possa permettere di vacillare, e come per capire il senso vero dello studio sia necessario trovare un maestro con cui costruire un rapporto non accademico, un maestro che sia in grado e che voglia mettersi in gioco per il proprio discepolo.
“L’approssimazione porta a fare stupidaggini, e il rischio di vanificare quanto fatto fino a quel momento è presente in ogni nostra azione. Essere sempre attento e vigile, con rigore e scrupolo, questo è uno dei grandi pregi che devo riconoscere a Guido – ha continuato rav Della Rocca riferendosi a Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Cultura e Informazione dell’UCEI e direttore della redazione – Si tratta di una grande dote.”
Rav Eliezer Shai Di Martino, il rabbino capo di Trieste che ha partecipato a molti degli incontri insieme a Jacky Belleli, consigliere della comunità, ha contribuito con le sue osservazioni e domande a rendere viva e importante una delle ultime occasioni di incontro di Redazione Aperta, edizione 2014.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(24 luglio 2014)