Antisemitismo, massima allerta
Violenze, intimidazioni, lanci di ordigni contro sinagoghe. La minaccia dell’antisemitismo nelle sue diverse declinazioni continua ad essere monitorata con attenzione dalle forze di sicurezza e dalla rappresentanze ebraiche d’Europa. Dalla Francia alla Germania, dall’Inghilterra all’Ucraina: un flusso di odio che si fa sempre più consistente.
Massima allerta anche in Italia, in particolare a Roma. I muri della Capitale continuano infatti ad essere imbrattati di scritte e simbologie di matrice neonazista. Dopo l’azione coordinata degli scorsi giorni, azione che aveva palesato l’esistenza di una regia cittadina, nuovo materiale per gli inquirenti è apparso in queste ore a Prati. “Fuoco alle Sinagoghe”, si legge ad esempio sullo stesso edificio dal quale era stata appena rimossa la scritta: “Giudei, la vostra fine è vicina”.
Campanelli d’allarme, segnali inquietanti che sono stati analizzati nel corso di un vertice svoltosi nei locali della Comunità ebraica romana con la partecipazione del prefetto Alessandro Pansa. Il presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici, in compagnia dell’ambasciatore d’Israele in Italia Naor Gilon, ha poi visitato il negozio di uno dei commercianti colpi dall’azione vandalica. “Abbiamo sentito condanne da tanti partiti. Non tutti – ha affermato Gilon – ma dalla maggior parte. Il proprietario mi ha detto che tanti italiani sono entrati e hanno chiesto scusa, e anche questo è un simbolo di forza di una società. Ci sono estremisti ma anche persone normali che amano gli altri”. Così invece Pacifici: “È una stupida sfida, fatta da persone braccate. Abbiamo motivo di credere che quanto prima verranno assicurate alla giustizia”.
Materiale antisemita in bella vista anche per le strade di Napoli. La denuncia è del presidente della Comunità ebraica Pierluigi Campagnano, che ha inviato alcune fotografie alla Digos.
In una lettera indirizzata al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna il moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini scrive: “Caro presidente, ancora una volta in Italia appaiono scritte antisemite che offendono, oltre che la comunità ebraica, la coscienza storica e civile di tutti noi. A nome della Tavola Valdese le trasmetto piena solidarietà e confermo l’impegno della Chiesa valdese a vigilare e ad agire contro ogni forma di antisemitismo e di razzismo, anche quando pretendono di giustificarsi con la tragedia della mancata soluzione politica del conflitto tra Israele e Palestina, conflitto per il quale preghiamo ardentemente affinché prevalgano la diplomazia e non le armi, la ragione e non l’odio”.
(31 luglio 2014)