Incontri mancati

Francesco Moisés BassanoUno striscione della sinistra antagonista campeggia sulle carceri dei domenicani nel bel mezzo della kermesse “Effetto Venezia” a Livorno. Sopra v’è scritto “Fermare il genocidio di Gaza. Israele vero terrorista”. I visitatori passano indifferenti, qualcuno si ferma per fare una foto. Non capisco come Gianni Vattimo si possa ritenere uno dei pochi custodi di una presunta verità su Israele, quando sembra che ormai il pensiero condiviso e dominante sia contestare o boicottare Israele “senza se e senza ma”. Il fine pare non tanto spingere Israele a rivedere alcune sue politiche o a raggiungere la pace tra Israele e i palestinesi, quanto costruire una barriera per emarginare Israele e i suoi abitanti dal resto del mondo, demonizzandoli in toto. Rendendo difatti impossibile qualsiasi confronto, una comprensione delle sue ragioni, dei suoi stati d’animo, delle varietà e dei contrasti della società israeliana. Favorire una situazione di isolamento, parallela a quell’incomunicabilità descritta nell’album The Wall dei Pink Floyd – colpisce che proprio Roger Waters sia invece uno tra i principali promotori del BDS (Boycott, Divestment and Sanctions) – 
Finché si continuerà a gettare solo odio su tutto ciò che concerne Israele, assorbendo ciecamente le posizioni di un’unica parte e giustificando silenziosamente le nefandezze del fanatismo, la fine del conflitto, soprattutto a livello mediatico, sarà sempre più lontana. L’unica soluzione, è uscire dalle parole vuote o cariche di ostilità delle piazze e dei social network, e incoraggiare concretamente l’incontro. 

Francesco Moises Bassano, studente

(1° agosto 2014)