Nugae – Addio alla città
In un weekend decisamente troppo gelido per essere di mezza estate, farsi trascinare dallo spleen risulta facile e abbastanza carino. È dunque grazie a luoghi come Bruxelles che ci si ritrova a scrivere addii senza nemmeno avere monti. E allora addio stivali e calze coprenti ad agosto, che siete ridicoli ma almeno mi riparaste dalla fredda pioggia incessante, addio! Addio collega super perfetta che nonostante questo non ha mai visto un capello crespo sulla sua testa. E poi addio macchinette che vendono i biglietti del metro, il cui inventore, dato che non accettano banconote, evidentemente credeva che uno vada sempre in giro con quattordici euro in moneta per comprare il carnet. Ovviamente addio anche ai complicatissimi mezzi pubblici, e a Tom che ha avuto la malaugurata idea essere preoccupato ogni volta che mi perdo, cioè costantemente. Addio minuscola casa di Nathan e Giuditta, che sfidando ogni legge della fisica ospitò persino sessanta persone. Addio anche alla mia di dimora, dotata di area wifi tipo gli aeroporti – che vuol dire solo che internet prende esclusivamente su un certo divano – e di armadio con anta che non si chiude bene sfidando ogni disturbo ossessivo compulsivo. Addio anche al ristorante dove ordinare sushi, che ha garantito la sopravvivenza di una pigra stagista, e a quello nell’università sotto l’ufficio che fa pasta scotta in serie con scolapasta già monoporzione, che invece l’ha più volte minacciata. Ovviamente addio anche a te ufficio, con la tua bandiera belga scolorita e intristita penzolante dal balcone, il tuo computer più morto che vivo e la tazza che ho dovuto ricomprare a imperitura memoria della grazia con cui ne ho rotta una. Quanto è tristo il passo di chi, imparato a usare persino excel, se ne allontana! Addio anche alla salita per arrivare alla fermata del tram, meno male che facendola tutti i giorni mi sarei abituata. Addio nomi delle fermate del tram, le uniche parole in fiammingp ch’imparai a distinguere. Addio vicinanza con Amsterdam, Parigi e Londra quasi mai sfruttata. E addio a te bar adorabile con poltroncine colorate da dove scrivo spesso la domenica, e anche a voi clienti che vorreste solo occupare questo tavolino per il vostro brunch e lanciate sguardi accigliati. E va bene, ora sarà libero. Ma guarda sta gente che non capisce la letteratura.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @MatalonF
(17 agosto 2014)