Demenza digitale – Odio e falsi

picciottoSu facebook e sul web, ho trovato un articolo che dice che 225 vittime della Shoah e loro discendenti hanno scritto una lettera contro il “genocidio” praticato a Gaza da Israele.
Constatato che i nomi dei firmatari sono tutti ebraici, che di nessuno c’è alcun indirizzo o numero di telefono, che non c’è nessun nome di vittima italiana (che conoscerei per il mio lavoro sulla Shoah), mi sono insospettita. Ed ecco che cosa ho trovato: il secondo nome della soit disante lista è Henry Weinblum, Belgio. Ho guardato sulle pagine bianche del Belgio e il nome non compare. Compare però sulla Data Base of the Shoah Victims di Yad Vashem, come persona nata nel 1925 e morta in deportazione. Da lì a pensare che la lista è stata formulata con nomi presi a caso da quel data base-memoriale e che si tratta di una montatura è stato semplice.
Israele e gli ebrei del mondo stanno vedendo crescere sotto i loro occhi una guerra mediatica che li demonizza senza quartiere e che, purtroppo, darà i suoi frutti politici. La domanda che mi faccio è: chi paga tutto ciò?

Liliana Picciotto
Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane