…parole

A quanti, a Tel Aviv, tentavano, per dirla con David Bidussa, “di liberarsi dall’assassino dei sogni”, ha parlato con parole molto alte David Grossman, parole che dovremmo meditare tutti nei nostri cuori: “Anche se oggi siamo nemici, resteremo sempre vicini di casa, dobbiamo vivere insieme. Quello che è bene per il vicino, è bene pure per me. Non potremo respirare profondamente in Israele fino a quando la gente di Gaza si sentirà soffocare”.
Parole utopistiche o realistiche? mentre la guerra non sembra affatto finita, mentre Hamas sembra anzi rafforzarsi, anche in conseguenza di quanti non riescono a capire che l’opzione militare fa crescere l’odio e ricompatta gli estremismi; mentre nessuno ne esce indenne, nemmeno il sentire democratico della società israeliana, dove chi tenta di liberarsi dell’assassino dei sogni è sempre più in minoranza e viene sempre più tacciato di “tradimento”; dove continuano le aggressioni di strada ai palestinesi di Gerusalemme da parte di ragazzotti convinti di battersi contro “il nemico”; dove addirittura, in nome del più puro razzismo di infausta memoria, si manifesta contro il matrimonio, a Jaffa, fra un arabo e un’ ebrea convertita all’Islam. No, non utopistiche, credo che proprio per questo siano realistiche, ci chiamino ad impegnarci su pericoli assai reali, interpellino cioè in nome dei nostri sogni il nostro agire.

Anna Foa, storica

(18 agosto 2014)